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Il vento del sud

di Vittorio Alessandro

Chiunque faccia un giro in Sicilia, vedrà paesaggi collinari e pale eoliche, zone di montagna e pale eoliche, piccoli paesi interni e pale eoliche. Nel mio porto, ogni tanto, sbarcano strutture gigantesche, simili a grandi siluri con eliche enormi: sono pale eoliche. Ne volevano mettere anche nel mare che fronteggia la Valle dei Templi, ma gli ambientalisti (sempre loro!) hanno fermato tutto.

Quello delle pale eoliche dev’essere un grande affare, e i grandi affari in Sicilia li fanno sempre le stesse persone, così abili o fortunate da trovare fratelli, cugini e amici al posto giusto per il progettino di una centrale nucleare o di un impianto eolico, è indifferente; che governi la sinistra o la destra o i gialloverdi, non importa.

Li ritroviamo oggi sui giornali, politicanti e affaristi, riposizionati e pronti ad aggiustarsi di nuovo perfino se a palazzo Chigi entrasse Satana in persona.

Che ci sia reato o no, questa è la cosa più inquietante e, naturalmente, non è punibile.

Vittorio Alessandro: Ammiraglio in congedo, è stato a lungo responsabile della comunicazione della Guardia costiera e del reparto ambientale delle Capitanerie. Ha curato l’informazione istituzionale in occasione delle migrazioni via mare nel 2011 e del sinistro della Costa Concordia nel 2012; ha guidato la missione ambientale italiana Bahar in Libano nel 2006. Dal 2012 al 2017 ha presieduto il Parco Nazionale e l’Area marina protetta delle Cinque Terre. Nel 2014 ha pubblicato “Puntonave” (Mursia editore) e dal 2012 cura l’omonima pagina su Facebook.
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