Revenge porn bocciato, deputate FI, FdI e PD occupano banchi Governo

Bocciato per soli 14 voti l’emendamento di Laura Boldrini per introdurre nel Codice rosso un reato relativo al “revenge porn”. Proteste in aula, Fico sospende la seduta e convoca i capigruppo

Deputate occupano banchi Governo alla Camera (Credits: Agenzia Dire)

di Antonio Bravetti

No all’emendamento presentato da Laura Boldrini per introdurre nel ddl sul codice rosso una nuova tipologia di reato, legato al revenge porn, ovvero la diffusione di immagini hot altrui a sua insaputa o dopo la fine di una relazione. La maggioranza, a voto segreto, ha bocciato la richiesta. I sì sono stati 218, i no 232.

Le deputate del gruppo di Forza Italia alla Camera stanno occupando, in segno di protesta, i banchi del governo dell’aula di Montecitorio. Poco dopo, alle deputate di Fi si sono unite quelle di Fdi, e infine quelle del Pd. Tutte insieme hanno occupato i banchi del governo alla Camera, dove si sta discutendo di revenge porn, in segno di protesta. Il presidente della camera, Roberto Fico, dopo la protesta delle deputate dell’opposizione ha sospeso la seduta e deciso di convocare la conferenza dei capigruppo. Nel corso della conferenza dei capigruppo si è “convenuto di interrompere l’esame del ddl sulla violenza domestica e di genere. L’esame riprenderà nella seduta del 2 aprile dalle 14”.

“Se fosse per noi stasera l’Italia avrebbe una legge sul Revenge Porn. La maggioranza invece vuole aspettare mesi, mentre donne e ragazze vittime di ritorsioni e ricatti sul web saranno prive di tutela per il cinico opportunismo di M5S e Lega. Vergognatevi. Tacete”. Così Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, su Twitter. “Lega e M5s bocciano un emendamento che avrebbe introdotto il reato di revenge porn. Una scelta incomprensibile a fronte di tante vittime e tanto dolore. E purtroppo l’ennesima dimostrazione che chi ha usato il web per alimentare l’odio politico non ha alcuna intenzione di fermarsi”. Lo scrive su Twitter Matteo Orfini (Pd).

“Nessuno speculi su un tema delicato come il revenge porn”, dice il senatore del Movimento 5 Stelle Mario Giarrusso, della commissione Giustizia. E prosegue: “Proprio questa mattina in una conferenza stampa abbiamo presentato la proposta del Movimento 5 Stelle nata nei mesi scorsi per affrontare una vera emergenza sociale. Ne abbiamo discusso con due giornaliste impegnate sul tema come Selvaggia Lucarelli e Federica Sciarelli, con il sottosegretario all’Istruzione Giuliano perché crediamo molto nelle politiche educative, con la signora Giglio, la mamma di Tiziana Cantone, da cui abbiamo ascoltato una testimonianza che parla alle coscienze”.

Per Giarrusso “l’operazione delle opposizioni, che alla Camera ricorrono a escamotage e furbizie, svilisce il dibattito. La legge M5S a firma Evangelista è una proposta base, sulla quale stiamo lavorando in commissione Giustizia per arrivare a un testo completo e condiviso, presto ascolteremo le associazioni delle vittime, la Polizia postale e altri soggetti che porteranno il loro contributo. Vogliamo fare un lavoro serio, altri inseguono basse speculazioni”.

Sul caso interviene anche la deputata Giulia Sarti, esponente M5s messa ‘sub iudice’ dal Movimento per la nota vicenda dei rimborsi. Di fronte alle critiche per il voto contrario di Lega e M5s anche in nome della vicenda che la riguarda, Sarti sottolinea che un emendamento non basta per tutelare le persone dalla diffusione di foto o video ‘privati’: “È un tema importantissimo, una sua seria regolamentazione non può rischiare di nascere monca”, scrive la parlamentare riminese su Facebook.

“Ringrazio tutti coloro che in questi giorni hanno espresso reale e sincera vicinanza nei miei riguardi. A tal proposito – afferma Sarti sul suo profilo – in virtù di quel che ho passato, io così come molte altre donne purtroppo, ci tengo a sottolineare che il caso in questione, cosiddetto ‘Revenge porn’, discusso in queste ore nell’ambito del Codice Rosso, non può certo risolversi attraverso l’approvazione di un mero emendamento”. Al contrario, sostiene Sarti, la “materia è talmente delicata da richiedere un ampio dibattito non solo parlamentare, bensì giuridico-sociale, volto dapprima a coinvolgere esperti, vittime, famiglie, analisti, giuristi e tutte le varie articolazioni dello Stato competenti come la Polizia postale e delle comunicazioni”.

Tra coloro che hanno criticato Lega e 5 stelle per la bocciatura dell’emendamento anche il dem Luca Rizzo Nervo, che ha citato indirettamente la stessa Sarti. “La maggioranza 5 Stelle e Lega ha bocciato un emendamento presentato e sottoscritto da tutte le opposizioni per introdurre un articolo al codice penale (articolo 612 ter) per punire il cosidetto ‘revenge porn’ ossia la divulgazione non consensuale di contenuti intimi”. Ossia “la vicenda – ha scritto Rizzo Nervo – che ha colpito anche una collega parlamentare ma soprattutto migliaia di ragazze, alcune delle quali a seguito di questa situazione si sono tolte la vita”.

Per il democratico “poteva essere una occasione per fare un scelta condivisa di tutto il Parlamento e per inserire una tutela e farla patrimonio condiviso della cultura giuridica del nostro paese”. Ma un’altra dem emiliano-romagnola, Giuditta Pini: “Mentre noi alla Camera stavamo discutendo l’emendamento, la maggioranza stava tenendo una conferenza stampa al Senato per presentare un’altra proposta di legge sul revenge porn. Così sui giornali leggerete che Lega e 5 Stelle hanno proposto una legge, non leggerete che hanno impedito di farla quella legge. Hanno preferito fare una promessa anziché introdurre un emendamento che avrebbe protetto da oggi, da subito, le vittime di revenge porn. Come al solito: forti con i deboli e deboli con i forti”.

Antonio Bravetti – Agenzia DIRE

www.dire.it

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