X

Sequestri in discarica Lampedusa, la vicenda si complica

In copertina: Cumuli di rifiuti sequestrati in CCR di Lampedusa il 3 dicembre 2018

di Mauro Seminara

Nastro e copia dell’ordine di sequestro sui cumuli di rifiuti nel CCR di Lampedusa

Nastri rossi e bianchi con sopra copia dell’ordinanza di sequestro sono stati apposti questa mattina in una vasta area del Centro comunale di Raccolta Rifiuti di Lampedusa. L’esecuzione, ad opera dei Carabinieri, interessa tutte le aree in cui i rifiuti solidi urbani sono stati accumulati direttamente su terreno, prevalentemente non differenziati, in un’area che dovrebbe essere un Centro di Raccolta Rifiuti a norma ma che attende ancora la realizzazione con l’intervento previsto da finanziamento di 26 milioni di euro detti “fondi Berlusconi” e risalenti al 2011. Fondi che la presidenza del Consiglio dei ministri dell’allora premier Silvio Berlusconi aveva messo in bilancio quale misura compensativa per i danni subiti da Lampedusa a seguito della “primavera araba” e della insana gestione del ministero degli Interni – al tempo Roberto Maroni – che rese l’isola un campo profughi a cielo aperto, quando il numero dei migranti approdati e contenuti sulla maggiore delle Pelagie superò quello della popolazione residente. La gestione dell’area adibita a centro di raccolta rifiuti solidi urbani era stata rappresentata – verbalmente – alle Forze dell’Ordine anche dagli stessi operatori ecologici licenziati dalle ditte a causa – secondo quanto comunicato loro nella lettera di licenziamento – della nota di rescissione con l’RTI uscente da parte del sindaco di Lampedusa e Linosa. Nel CCR, tra l’altro, si nota l’assenza dei cassoni approntati dalla precedente amministrazione comunale per poter reimpiegare il sito quale CCR e con l’ausilio dei quali poter gestire la raccolta differenziata. Ogni cassone era infatti adibito ad un genere, o materiale, da trasferire fino in discarica.

“Gli operatori ecologici di Lampedusa e Linosa sono stati licenziati a seguito della nota con cui il sindaco Totò Martello ha rescisso il rapporto con il raggruppamento Iseda-Sea-Seap”. Lo ricorda il sindacalista dell’USB Aldo Mucci in una nota odierna con cui ricorda lo stato dell’arte a Lampedusa: “Nel frattempo è stato messo in esecuzione un avvio emergenziale, nelle more del nuovo contratto di appalto vinto dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese Iseda s.r.l. (capogruppo) – SEA s.r.l. – Ecoin s.r.l. – Icos s.r.l. – SEAP s.r.l – Traina s.r.l., con cinque dipendenti delle ditte che componevano la precedente RTI inviati in trasferta pelagica da Agrigento.” La nota di Mucci scaturisce dalla lieta novella che giunge agli operatori ecologici oggi disoccupati: “A rafforzare il mancato rispetto del CCNL c’é anche lo strapotere delle aziende, le quali nella totale indifferenza delle istituzioni ed in barba alle leggi e quindi della Giustizia, fa sapere ai lavoratori che il TFR non sarà erogato, in quanto non hanno “picciuli”, soldi, in italiano.” Il bilancio dello scatafascio pelagico è quindi di circa venti ex lavoratori che avanzano sei mesi di stipendio, licenziati, senza garanzie di riassunzione da parte delle stesse ditte che compongono insieme ad altre tre il nuovo Raggruppamento Temporaneo di Imprese, e senza il Trattamento di Fine Rapporto. Con esplicito riferimento allo “strapotere delle aziende”, Aldo Mucci non risparmia critiche – neanche tanto velate – neppure alle testate giornalistiche locali: “Quello che ci amareggia inoltre, è il silenzio di alcune testate giornalistiche agrigentine”.

Mauro Seminara: Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.
Related Post