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Domenica 19 luglio 1992

Il pomeriggio del 19 luglio del 1992, ventisei anni fa, il giudice Paolo Borsellino era diretto verso la casa della madre dopo aver pranzato con la famiglia a Villagrazia di Carini, in provincia di Palermo. Un’auto carica di tritolo parcheggiata in via D’Amelio, a Palermo, veniva fatta esplodere causando la morte del magistrato e dei cinque agenti della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Giunto sul luogo della strage, l’ex-capo dell’Ufficio di Falcone e Borsellino, il giudice Antonino Caponnetto disse, sopraffatto dallo sconforto: «E’ tutto finito, non c’è più niente da fare». Ma, al funerale, cui partecipò una folla di diecimila persone, il giudice Caponnetto, evidentemente animato da rinnovata determinazione, esclamò: «Caro Paolo, la lotta che hai sostenuto dovrà diventare e diventerà la lotta di ciascuno di noi».

(Fonte: Ministero degli Interni)

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