Sergio Cammariere incanta Musicultura

Sul palcoscenico del Festival Musicultura l’atteso ritorno di Sergio Cammariere, la perfetta sintesi tra la musica di qualità e il testo d’autore. Domani il titolo del vincitore assoluto dell’edizione 2018

In copertina: Sergio Cammariere durante la sua performance al Musicultura 2018

Pollio, Davide Zilli, Daniela Pes e Marco Greco sono i quattro vincitori finalisti della 29 edizione di Musicultura scelti dal pubblico delle prime due serate del Festival, che si contenderanno domani domenica 17 giugno il titolo di vincitore assoluto 2018 e il premio finale di 20 mila euro. Pollio si è anche aggiudicato il Premio Antonello Leffi per la migliore interpretazione e a Daniela Pes è andato il Premio Nuovo Imaieper la realizzazione di un tour.

Un grande venerdì d’autore ha caratterizzato la seconda serata di Musicultura che ha visto sul palcoscenico del Festival l’atteso ritorno di Sergio Cammariere la perfetta sintesi tra la musica di qualità e il testo d’autore. Il cantautore calabrese ha regalato al pubblico un magico viaggio tra le note vibranti del suo pianoforte; la delicatezza della sua ispirazione ha tinto di note d’ intimismo e di jazz l’Arena Sferisterio di Macerata. “Questo posto è incantevole, suscita emozioni dentro l’anima” ha detto Sergio Cammariere, tra i suoi raffinati brani eseguiti: “Tema di malerba” “Mano nella mano” “Sorella mia” “Dalla pace del mare lontano” e l’amatissima “Tutto quello che è un uomo” cantata insieme al grande pubblico emozionato.

Una forte e durature vibrazione è nata nell’omaggio che Musicultura ha progettato con l’attrice Cinzia Leone in onore della grande Anna Magnani. Sono risuonate le note di canzoni che hanno visto un’interpretazione struggente e magistrale da parte della Compagnia di Musicultura, sottolineata da una grande cultrice della parola come Cinzia Leone che con le sue capacita ironico-drammatiche ha perfettamente trasferito ai presenti i pensieri e le emozioni della grande attrice Anna Magnani senza cadere mai nel retorico e celebrativo. Gli standard della canzone popolare romana come Vecchia Roma Nannarè e la meravigliosa IlValzer Della Toppa sul testo di Pierpaolo Pasolini hanno letteralmente estasiato il pubblico.

A chiudere la notte di grande musica Willie Peyote, all’anagrafe Guglielmo Bruno, rapper ironico e mai convenzionale, che discostandosi dal diffuso stereotipo del rapper è riuscito a conquistare nel tempo anche le platee più difficili. Nel suo rap ritmato e ballerino ha cantato di ipocrisia e libertà di espressione ma anche di relazioni con sé stesso e con gli altri offrendo al pubblico tra le sue anarchiche canzoni, dirette e senza filtri, “Metti che domani”. Ha proseguito con “Ottima scusa” e poi “I cani”. Ha chiuso con il brano “Io non sono un razzista ma…” che prende di mira gli italiani e il loro modo di fare accoglienza nei confronti dei migranti.

Domani, domenica 17 giugno, serata finale del Festival, attesissima sul palcoscenico di Musicultura Malika Ayane, che firmerà un inedito, suggestivo ritratto della poetica di Jacques Brell, a cinquanta anni dalla scomparsa del grande chansonnier belga, accompagnata dall’ Accademia della Libellula. A distanza di qualche anno torna a Musicultura Brunori Sas che nel frattempo il grande successo di pubblico e di critica ne ha definitivamente consacrato l’intelligenza e il talento che lo contraddistinguono fin dai primi passi della sua fortunata carriera artistica; tra gli ospiti attesissimo dal pubblico del festival anche Mirkoeilcane vincitore di Musicultura 2017 reduce dal grande successo di Sanremo.

Agenzia DIRE
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