Resa dei conti in direzione PD, gli anti-Renzi non mollano

La minoranza sfida Renzi: direzione voti fiducia a Martina. Franceschini: “Il voto esplicito di fiducia al segretario reggente è un atto minimo ma indispensabile”. Guerini tenta l’unità ma guardando al congresso

In copertina: Il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina, in Direzione Nazionale di partito

di Michele Bollino

Aria pesante, nervi scoperti: la direzione del Partito Democratico, prevista per questo pomeriggio, si preannuncia infuocata. Ferma la volontà dei renziani di ribadire il no ad un governo con il Movimento 5 Stelle, si attendono le parole del segretario reggente Maurizio Martina che, dopo lo sfogo di questo lunedì, potrebbe chiedere un voto per un mandato pieno durante le consultazioni che ricominceranno la prossima settimana.

La minoranza sfida Renzi: direzione voti fiducia a Martina

È questa la mossa, lanciata ieri da Franceschini, per fare uscire Renzi allo scoperto: “Il voto esplicito di fiducia della Direzione al segretario reggente è un atto minimo ma indispensabile per dargli la forza di gestire una fase così difficile”, dice il ministro dei Beni Culturali.
Per il fronte degli anti-renziani è necessario spazzare via ogni ambiguità sulla guida del Partito Democratico. Le parole di Matteo Renzi da Fazio hanno infatti fatto naufragare prima della direzione la linea del dialogo con i 5 Stelle su cui stava lavorando Martina. Una vera e propria imboscata per la minoranza, che ha scatenato il caos nel partito.

È l’europarlamentare dem Goffredo Bettini ad esprimere con chiarezza il disagio dei ‘non renziani’ del PD: “L’intervista che ha rilasciato Renzi in Tv, a Fazio, è stato un episodio grandemente anomalo. L’ex segretario aveva promesso un silenzio di due anni. Mai come in queste settimane, invece, in presenza di un segretario reggente, ha tentato di condizionare, intervenire, orchestrare la politica italiana. Tutto ciò in assenza di un confronto sincero e aperto circa il collasso elettorale, organizzativo ed identitario del PD. E senza che Renzi stesso si sia assunto, almeno una parte, delle responsabilità di ciò che è accaduto. Eppure ha deciso di dettare la linea”.

Guerini tenta la via dell’unità, guardando al congresso

Sul fronte renziano le trattative sono affidate a Lorenzo Guerini, che proporrà un documento “ecumenico”, firmato già da oltre 100 deputati e senatori dem, che ribadisce il no ad un governo guidato dal Movimento 5 Stelle ed invita il partito a mantenere l’unità.
E la fiducia a Martina? “Per me il tema non è in discussione – dice Guerini a RaiNews24 – lui è il segretario reggente, ha la fiducia di tutto il PD; poi deciderà l’assemblea che prospettive dare al partito, se eleggere un nuovo segretario in assemblea oppure andare a congresso”.
I renziani, quindi, proveranno in tutti i modi ad evitare una nuova e profonda frattura in quel che resta del Partito Democratico, ma non si fanno illusioni: “Questo partito ha bisogno di un congresso”, aggiunge Guerini. “La discussione politica in corso in questi giorni non può essere archiviata con una direzione”.

Michele Bollino – Agenzia DIRE
www.dire.it

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