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In Siria la guerra non è ancora finita, ieri altre bombe ed altri morti

La notizia era stata battuta già ieri pomeriggio dai media “non occidentali”. Le prime informazioni, diffuse da agenzie asiatiche e ribattute dall’agenzia iraniana ISNA, non sono di fatto state smentite dalle autorità interessate. Secondo quanto riferito dalle fonti, avamposti militari nel nord della Siria sono stati attaccati con lancio di missili che hanno causato la morte di 40 persone ed oltre 60 feriti, dei quali alcuni gravi. I missili hanno colpito Hama ed Aleppo, entrambe recentemente riprese sotto il controllo delle forze siriane. Un attacco non annunciato che colpisce quindi direttamente la Siria e non i ribelli o gli aggressori della pace nel Paese. L’agenzia di stampa siriana ha annunciato che le potenti esplosioni sentite ad Hama ed Aleppo sono stati missili che hanno colpito obiettivi militari. Notizia che l’agenzia Sana ha dato già ieri sera, ora locale. Uno degli obiettivi centrati dai missili pare essere un deposito di munizioni appartenente alla 47a brigata dell’esercito siriano.

Mosca ha accusato dell’attacco, che sembra essere stato opera di un raid aereo, Israele senza grandi dubbi nel farlo. Le prime informazioni circa lanci di missili partiti da terra da basi militari inglesi e americane in Giordania sembra abbiano lasciato subito il posto ad una più concreta informazione militare che punta il dito su caccia-bombardieri israeliani. Israele intanto non conferma né smentisce le accuse. Gli attacchi erano comunque mirati su depositi di munizioni delle forze siriane e filogovernative ed hanno preceduto di poche ore l’offensiva che la Siria sta oggi conducendo proprio su quella linea di fuoco contro i ribelli, nel tentativo di respingerli del tutto o sconfiggerli definitivamente. Raid aerei israeliani, mai smentiti dallo Stato d’Israele, erano stati condotti anche il 9 aprile in territorio siriano. L’obiettivo, anche in quel caso, erano insediamenti militari ma nel caso pare fossero di combattenti filoiraniani. Nessuno, ancora adesso, rivendica l’attacco. L’unica certezza è che in Siria tutti credono di poter legittimamente sferrare attacchi militari senza temere rappresaglie da parte delle Nazioni Unite.

Redazione:
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