Occupazione hotspot di Lampedusa, stato di agitazione dei lavoratori

Il contratto dei lavoratori dell’hotspot di Lampedusa scade il 30 aprile. I dipendenti sono in massima parte sotto contratto con agenzia interinale. Lo stato di agitazione inizia il 28 aprile con occupazione hotspot

I lavoratori dell’ATI “Croce Rossa Italiana – Opere di Misericordia” sono entrati in stato di agitazione ufficiale, oltre che morale. I loro contratti, non diretti con le associazioni che compongono la ATI ma per tramite dell’agenzia interinale Manpower srl, scadono il 30 aprile e per la maggioranza di loro non è prevista continuità lavorativa e quindi neanche salariale. Con data odierna è stato pertanto comunicato lo stato di agitazione alle autorità competenti. Una nota che reca al suo interno due passaggi fondamentali: la richiesta di incontro con il prefetto di Agrigento con “l’obiettivo di rivedere e rivalutare tutte le criticità legate a tali cambiamenti contrattuali” e l’annuncio di occupazione del Centro di accoglienza “a partire dal” 28 aprile come manifestazione di protesta e nelle more di un riscontro dalla competente Prefettura. Occupazione che garantirà i servizi minimi obbligati ma che pretende di attirare la dovuta attenzione sulla condizione dei lavoratori. Questa l’iniziativa condivisa dai lavoratori – al momento 56 – in vista del fine contratto con Manpower che vedrà molti, più della metà, ufficialmente disoccupati a partire dal giorno in cui si celebra la festa dei lavoratori. Gli operatori dell’Hotspot-CPSA di Lampedusa assicurano i servizi ed il pieno rispetto della dignità degli ospiti del Centro di Contrada Imbriacole, ma assicura battaglia per la difesa dei propri posti di lavoro. Battaglia che potrebbe inoltre tornare a vantaggio della stessa struttura e quindi anche della popolazione. Infatti, in caso di costretta disoccupazione, i lavoratori del Centro si troverebbero a mettere da parte le proprie competenze – maturate in anni di lavoro nella struttura – per arrangiarsi con il lavoro stagionale sull’isola per poi essere conseguentemente indisponibili in caso di emergenze o ripresa della piena attività in Contrada Imbriacole. Un’arma a doppio taglio quindi, anche per chi pensa che una persona, un lavoratore qualificato, possa essere preso, scaricato a convenienza e poi ripreso quando fa comodo.

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