A Giovanni Falcone

Fabio Strinati non ha voluto dimenticare quel 23 maggio 1992 e mette a disposizione di tutti la sua arte per ricordare. Ha deciso di regalarci una sua poesia inedita, dedicata a Giovanni Falcone

In copertina: il dottor Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia il 23 maggio 1992 assieme a Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro

di Roberto Greco

Fabio Strinati

Fabio Strinati è nato a San Severino Marche nel 1983. Aveva appena nove anni quando, il 23 maggio 1992, il tritolo mafioso creò la voragine sull’autostrada che inghiottì per sempre Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Nel tempo, Strinati, è diventato poeta, scrittore, aforista, pianista e compositore. I suoi scritti sono presenti in diverse riviste e antologie letterarie e ha al suo attivo sette pubblicazioni. Fabio non ha voluto dimenticare quel 23 maggio 1992 e mette a disposizione di tutti la sua arte per ricordare. Ha deciso di regalarci una sua poesia inedita, dedicata a Giovanni Falcone.

 

A Giovanni Falcone

Da una finestra una colomba entrò bianca

come la pace regnava nel tuo cuore,

simbolo di terra e dalla quiete sconfinata,

un’alba venne al mondo nel quartiere
 della Kalsa.

Giovinezza di un bambino

audace, dall’istinto fervido saggezza innata…

massimo insegnamento dalla beata culla

al mondo della guerra sanguinaria.

Anni tumultuosi, nuvole scure

e temporali sopra la Sicilia terra dalla storia

millenaria, gocce di sangue come lacrime,

dell’innocenza come una spiga debole,

fragile di una natura umana

come il genio nella mente, della giustizia pura

la conoscenza di un eroe epocale.

 

II

Cosa nostra è cosa di tutti, quando colpi

suonano nell’aria le campane

piangono a morto nelle chiese delle piazze

calde ed assolate. Occhi vedono,

orecchi ascoltano; figli distesi a terra, figli di Dio

e di una madre ch’è madre di tutti: la Natura

rigogliosa e suprema! E tu, grande uomo

che sulle tue spalle hai portato il peso

di una lotta vera, sei riuscito a spegnere

quel detonatore che non ti ha tolto alla vita

ma che nell’aria quando s’alza alla sera,

il tuo sguardo eroico il ricordo,

di un’esistenza vissuta intera.

 

Fabio Strinati

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*