Al via i lavori di recupero del Parco Archeologico della Sibaritide

L’inizio dei lavori è previsto nel mese di aprile 2018 e termineranno, presumibilmente, entro la fine di giugno

In copertina: il Parco Archeologico di Sibari

di Roberto Greco

Il Parco Archeologico della Sibaritide annuncia l’inizio di alcuni importanti lavori di recupero, resisi necessari dopo l’alluvione del 2013. La struttura fa parte del Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, a Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza, nell’ambito del progetto regionale del Polo Museale della Calabria. In seguito all’esondazione del fiume Crati, l’ex direttore del Quotidiano della Calabria, Matteo Cosenza, mobilita l’opinione pubblica con un editoriale dal titolo “Sibari nel fango che vergogna”.

Il Parco Archeologico di Sibari

Un editoriale dai toni duri che racchiude tutta la tristezza e tutta la rabbia del post alluvione. Nei giorni successivi, dopo un vasto moto dell’opinione pubblica, la Fondazione Carical e l’Università della Calabria scendono in campo con l’iniziativa “Mai più fango. Un sms per Sibari”. La Fondazione Carical, oltre ad essersi fatta garante di trasparenza assoluta dell’iniziativa, ha contribuito con circa il 50% delle sottoscrizioni. La somma raccolta, sarà impiegata principalmente per la messa in sicurezza e l’abbattimento della barriera architettonica del Parco. Tra le opere più significative, la realizzazione di un percorso dedicato e di un’ampia area panoramica sul parco archeologico. L’inizio dei lavori è previsto nel mese di aprile 2018 e termineranno, presumibilmente, entro la fine di giugno. “Vogliamo promuovere il godimento del patrimonio museale, con opere mirate a soddisfare i bisogni di tutti” ha precisato la direttrice Adele Bonofiglio.

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