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Lucia Sardo e il suo dolce racconto di Felicia

In copertina: Lucia Sardo, nota attrice siciliana che ha interpretato anche la madre di Peppino Impastato nel film "I Cento Passi"

Lucia Sardo interpreta Felicia, in un fotogramma del film “I cento passi” di M. T. Giordana
Domani, giovedì 8 marzo, nella giornata dedicata alle donne, presso il teatro “Maestro Tonino Pardo” di Trapani, va in scena “La madre dei ragazzi”. Scritto e interpretato da Lucia Sardo e diretto da Marcello Cappelli, mette in scena la storia di una delle partigiane più determinate della resistenza contro la mafia, Felicia Bartolotta, la madre di Peppino Impastato. Nel 1978 uccisero suo figlio con una carica di tritolo.

Felicia decise di contravvenire all’obbligo del silenzio e all’obbligo della vendetta. Entrambi furono segnali chiari della sua volontà di ottenere verità e giustizia per la morte del figlio. A questo, ha dedicato la sua vita Felicia. Ventiquattro anni dopo la morte del figlio, grazie alla sua tenacia e alla sua perseveranza, riuscì a vederne conclusa l’inchiesta e l’iter processuale. Fu condannato all’ergastolo Zù Tano, Gaetano Badalamenti, boss mafioso che esercitava il suo controllo su Cinisi. Mai un guizzo di vendetta, nei suoi occhi, ma un morbido e triste sorriso. Felicia, con la sua vita, è riuscita a continuare il paziente lavoro di semina iniziato da Peppino, sempre lontano da logiche di schieramento e opportunistiche. La sua casa è diventata un centro di aggregazione, di dibattito e, nel tempo, una casa della memoria, in grado di far rivivere gli ideali di lotta di Peppino Impastato e trasmetterlo alle nuove generazioni. Felicia morì a Cinisi il 7 dicembre 2004, all’età di 88 anni.

La locandina dello spettacolo
Già interprete del ruolo di Felicia ne I cento passi di Marco Tullio Giordana, Lucia Sardo affronta il ruolo con maggiore maturità e profondità, addentrandosi in aspetti che nel film di Giordana erano appena tratteggiati. La sua padronanza del palcoscenico e dell’arte recitativa le permettono di rendere l’immagine di una donna fiera, orgogliosa della propria battaglia e consapevoli che gli ideali che aveva determinato la morte del figlio, erano quelli che servivano per poter cambiare le cose. Sul palco si alternano momenti di lotta ad attimi di vita quotidiana, con la volontà di dare un ritratto di Felicia umano e non idealizzato.

Roberto Greco:
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