Epifanio Li Puma, 2 marzo 1948

Epifanio Li Puma nacque a Petralia Sottana, in provincia di Palermo, il 6 gennaio 1893. Sindacalista, politico, fu ucciso dalla mafia il 2 marzo 1948 sotto gli occhi di due dei suoi figli. Era un mezzadro d’idee antifasciste che divenne promotore e attivista del movimento dei contadini per l’ottenimento della riforma agraria

In copertina: Epifanio Li Puma, ucciso dalla mafia il 2 marzo 1948

È il 2 marzo del 1948. Epifanio è nella campagne che circondano Petralia Sottana, una località madonita in provincia di Palermo. Sta lavorando la sua terra. Con lui ci sono due dei suoi figli. Due uomini a cavallo si avvicinano. Sparano due colpi di fucile. Epifanio Li Puma muore. Il suo sangue si mescola con la terra che aveva sempre amato e sempre difeso. Dopo qualche giorno, il 10 marzo, scompare Placido Rizzotto e, il primo aprile dello stesso anno, viene ucciso Calogero Cangelosi. Il corpo di Placido Rizzotto non venne ritrovato.

Originario di Petralia Sottana, Epifanio Li Puma era un mezzadro d’idee antifasciste che divenne promotore e attivista del movimento dei contadini per l’ottenimento della riforma agraria. Sindacalista per la CGIL, esponente del Partito Socialista Italiano, fu sempre in prima linea, come sindacalista e capolega dei mezzadri e dei braccianti senza terra. Determinato nello sviluppo dei diritti dei lavoratori e irriducibile nella lotta per la legalità contro gli agrari evasori, Epifanio Li Puma è diventato un uomo simbolo della giustizia sociale. In lui si incarna il popolo rurale delle Madonie, che non volle piegarsi alle prepotenze e alle minacce di un potere colluso e malsano.

Con l’omicidio di Epifanio Li Puma inizia, da parte della mafia in accordo con i proprietari terrieri e la politica reazionaria siciliana, il lungo e sanguinoso tentativo di stroncare i maggiori dirigenti del movimento contadino. Il primo maggio dell’anno precedente, a Portella della Ginestra, si era consumata quella che verrà ricordata dagli storici come la prima strage di Stato dell’Italia Repubblicana. Le armi della banda di Salvatore Giuliano, con la complicità della destra, risultata sconfitta dalle urne ma che ancora blandiva la sua voglia di potere, lasciano sul campo uomini, donne e bambini morti o agonizzanti. All’inizio del 1948, la mafia, oltre a formalizzare il suo controllo sui feudi e sulle terre incolte, lancia un forte messaggio politico a tutti i siciliani. Tre omicidi sono consumati prima delle elezioni previste per il 18 aprile 1948. Il messaggio era inequivocabile. La mafia faceva sapere che, schierarsi con la sinistra e con il movimento contadino, avrebbe portato alla morte.

Epifanio Li Puma nacque a Petralia Sottana, in provincia di Palermo, il 6 gennaio 1893. Sindacalista, politico, fu ucciso dalla mafia il 2 marzo 1948 sotto gli occhi di due dei suoi figli.

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