Ti ricordi quei giorni…

Storia del futuro, di Ernesto Gibellina

Agli inizi del XIII secolo, mentre i cattolici massacravano i catari cingendo d’assedio la città di Alby in Provenza, il Papa e il collegio cardinalizio decretavano la nascita del Tribunale della Santa Inquisizione. Doveva essere lo strumento per eradicare l’eresia dall’Europa cattolica in un secolo in cui patari, catari, poveri di Lione, dolciniani minacciavano l’integrità della fede cattolica e il potere universale della Chiesa. Un paio di secoli dopo i cattolicissimi re di Spagna ne imitano le gesta, ponendo sotto il proprio comando l’Inquisizione spagnola al fin di mantenere la ‘limpiesa de sangre’, sporcata da ebrei, mori e marrani. Ma, si sa, quando si mette in moto una macchina di persecuzione non sempre rimangono schiacciati solo i reali perseguitati… Così tanti pensarono che era l’occasione giusta per regolare vecchi conti, trarre il proprio vantaggio, vendicare antiche onte. Bastava poco: il sospetto, la delazione, una frase lasciata per aria, una missiva anonima ed ecco che gli inquisitori zelanti giungevano di gran carriera. Il vicino scomodo era sparito, il vecchio nemico era sconfitto, il mercante concorrente non c’era più. Poco importava se fosse eretico o meno, se nelle vene dei suoi avi scorresse sangue giudeo o magrebino o fosse invece uno spagnolo da venti generazioni.

Nel XXI secolo accade che un fantomatico comitato falci candidati alle elezioni come birilli neanche fosse l’OVRA o il KGB sulla base di non si sa quali voci, convenienze o sospetti. Tutto ciò nel ‘nuovo che avanza’, quel M5S che paladino della giustizia (quale e secondo chi?) si veste da giustiziere dei suoi stessi confratelli. Meglio non va a Sinistra (Sinistra?), dove dall’alto si decidono nomine ed epurazioni e mentre la minoranza Dem lamenta complotti, il Soviet supremo sotto il controllo di Renzisky sistema i suoi colonnelli. Che dire poi del sempreverde Berlusca, in grado di resuscitare un partito grazie al totalitaristico ‘mito del leader’. Insomma “un popolo, un partito, un capo” di repubblichina memoria! Un salto nel passato nuovamente, per ricordare come nell’XI secolo i Comuni si riunivano previo giuramento nella cittadina di Pontida per buttare fuori dall’Italia lo straniero ariano dalla barba rossa: nasceva la Lega Lombardo-veneta. Oggi da buttar fuori ci sono i migranti, gli albanesi, i rumeni…insomma la musica non cambia seppur dal sentimento nazionale si era virato verso la sponda secessionista e quei meridionali da cui oggi si cercano voti, ieri l’altro erano terroni puzzolenti da cui separarsi. Nulla da dire sulla coerenza dei Fratelli d’Italia rappresentati da colei che fascista era ieri e fascista è ancor oggi. Che dire dunque? Individualismo, culto del leader, culto della nazione, comitati per le purghe: gli ingredienti per una sana querelle da inizio XX secolo ci sono tutti… Allora si stava meglio quando… No, ma forse non lo abbiamo compreso.

di Ernesto Gibellina

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