Dopo la Asante Calcio di Palermo arriva un altro esempio di integrazione attraverso lo sport. In questo caso il teatro non è Palermo e lo sport non è il calcio, ma il risultato parrebbe essere il medesimo. Un gruppo di 16 richiedenti asilo e rifugiati correrà la Coppa Sant’Agata, evento sportivo più importante all’interno delle celebrazioni legate alla famosa Festa di S. Agata a Catania. Lo sport rappresenta uno strumento potente di integrazione, capace di abbattere le barriere dell’indifferenza e diventare antidoto concreto all’emarginazione. Per questo motivo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha voluto facilitare la partecipazione dei 16 corridori alla corsa, ottenendo il supporto del Comune di Catania, del Comitato S. Agata e della Federazione dell’Atletica Leggera in Italia (FIDAL) che hanno facilitato le procedure di iscrizione, superando così ostacoli di natura burocratica ed economica che troppo spesso impediscono l’accesso allo sport a richiedenti asilo e rifugiati. Il team comprende uomini e donne richiedenti asilo e rifugiati e minori non accompagnati provenienti da Paesi diversi. Alcuni di loro sono già integrati nelle realtà sportive del territorio di Catania, chi a livello agonistico, e chi come hobby, altri invece riprenderanno per la prima volta l’attività sportiva dopo la fuga dal loro paese. La “Coppa Sant’Agata” avrà inizio sabato 3 febbraio alle ore 15:00 dal Palazzo della Cultura, e gli atleti percorreranno i 10 km del centro storico, assieme ad altri 250 concorrenti. La premiazione della corsa avverrà alle ore 17 e vedrà premiate dal CONI tutte le 24 discipline sportive legate alla Festa di S.Agata.
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