“We play for tips”, Francesco Cafiso suona per le mance ma diventa produttore

Rubrica culturale di Roberto Greco

In copertina: Francesco Cafiso Nonet - (Photo: Antonio Riva)

Grossa mancia per Francesco Cafiso e per i grandi musicisti che l’hanno accompagnato nell’avventura che li ha portati a registrare, nel mese di giugno dello scorso anno, durante il Vittoria Jazz Festival, nove dei dieci brani contenuti nell’album “We play for tips”. L’album, che segue l’uscita di “3” del 2015 – contenente i tre dischi inediti “Contemplation”, “La banda” e “20 cents per note” – è ispirato a due grandi musicisti nati a New Orleans, Wynton Marsalis e Louis Armstrong, e sarà disponibile da venerdì 19 gennaio negli store abituali.

Wynton Marsalis
”We play for tips, suoniamo per le mance, era la scritta che a New Orleans molti musicisti di strada portavano sui propri cappelli. Questa immagine è uno dei ricordi indelebili del mio viaggio – racconta Francesco Cafiso – nella patria del jazz, luogo unico e affascinante dove, appena adolescente, ho trascorso un mese suonando nei vari club, ma anche in giro per la città con le marching band o sui balconi.” Francesco Cafiso è uno dei talenti più precoci nella storia del jazz. Bob Mintzer, Maria Scheider, George Grontz e Gianni Basso sono solo i primi artisti di fama mondiale con cui lavora all’età di nove anni. L’incontro con Wynton Marsalis sarà decisivo per la sua carriera. È il 2002, Francesco ha 13 anni ed entrambi suonano al Pescara Jazz Festival, Wynton rimane innamorato del tuo talento e della sua espressività musicale e decide di portarlo con sé, nell’European Tour previsto per l’anno successivo. Da quel momento in poi il giovane sassofonista ragusano di Vittoria ha suonato nei più importanti jazz festival del mondo, arrivando anche a esibirsi a Washington nel 2009 durante i festeggiamenti in onore del Presidente Barack Obama e durante il Martin Luther King Jr Day. Ora alla sua già ricca discografia – Cafiso ha inciso ben 16 album con molti colleghi di fama internazionale – Francesco aggiunge un album che parla di sé.
La copertina di “We Play for Tips”
Cinque brani inediti oltre a cinque già editi, tutti scritti da Francesco Cafiso e arrangiati a quattro mani dallo stesso insieme a Mauro Schiavone, pianista e compositore. In quest’album, l’ambasciatore del jazz italiano nel mondo si racconta descrivendo con la musica i suoi stati d’animo, aneddoti ed esperienze di vita, tra cui il viaggio a New Orleans che ha ispirato il titolo del disco. Sound piacevole e potente, esprime la vivacità di una big band senza penalizzare le personalità e peculiarità dei singoli musicisti che compongono il “Francesco Cafiso Nonet”.
Francesco Cafiso (Ph: Oliver Kendl)
Si tratta di nove elementi: oltre a Francesco Cafiso al sax alto e al flauto, l’organico è composto da Marco Ferri al sax tenore e clarinetto, Sebastiano Ragusa al sax baritono e al clarinetto basso, Francesco Lento alla tromba e al flicorno, Alessandro Presti alla tromba e al flicorno, Humberto Amésquita al trombone, Mauro Schiavone al pianoforte, Pietro Ciancaglini al contrabbasso e Adam Pache alla batteria. Il nuovo lavoro di Cafiso è il primo da lui prodotto e inaugura la sua etichetta indipendente E FLAT, distribuita da Egea Music.

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