Sequestrata la nave diretta in Libia per la costruzione di esplosivo

All’interno della nave era stato trovato materiale utile alla fabbricazione di armi e la Grecia aveva provveduto al fermo dopo averla attentamente monitorata. Le autorità greche hanno quindi convalidato il sequestro del mercantile e l’arresto degli otto membri di equipaggio che già giovedì sono stati ascoltati dal pubblico ministero

In copertina il porto commerciale di Misurata in Libia

Era diretta in Libia la nave battente bandiera della Tanzania sequestrata dalle autorità greche per il pericoloso carico che trasportava. All’interno della nave era stato trovato materiale utile alla fabbricazione di armi e la Grecia aveva provveduto al fermo dopo averla attentamente monitorata. Nitrato di ammonio, detonatori e serbatoi per gas vuoti facevano parte dell’insolito carico diretto in quella Libia che tenta in ogni modo di aggirare l’embargo sulle armi. Non è però chiaro a chi, nello specifico, era diretto il carico di merce. Non ci sono dubbi invece sulle applicazioni del carico che, come ha dichiarato il giorno del sequestro la Guardia Costiera della Grecia, serve a fabbricare ordigni esplosivi.
La nave era astata posta sotto attenzione per sospetti sulle rotte seguite fino a quel momento e sabato scorso era stata fermata mentre navigava nelle vicinanze di Creta. Ioannis Argiriou, contrammiraglio della Marina della Grecia ha dichiarato alla stampa che la particolare merce era diretta in Libia e che poteva servire anche per uso civile, ad esempio nelle cave. Non vi sono però dubbi sul potenziale esplosivo del carico. I porti turchi di Mersin e Iskenderum erano i porti di carico della nave e a detta del comandante i porti di sbarco dovevano essere Gibuti e Oman. Ma la rotta e le indagini condotte dalle autorità greche hanno rilevato una destinazione diversa. Sarebbe stato infatti l’armatore, secondo le indagini, a disporre telefonicamente la nuova rotta da far seguire al comandante della nave: Misurata. Nel porto libico sarebbe stata scaricata la merce. Le autorità greche hanno quindi convalidato il sequestro del mercantile e l’arresto degli otto membri di equipaggio che già giovedì sono stati ascoltati dal pubblico ministero.

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