I tesori nascosti in mostra a Catania

Rubrica culturale di Roberto Greco

È aperta fino al 20 maggio, presso il Castello Ursino di Catania, “Da Giotto a de Chirico – I Tesori nascosti”, una grande esposizione a cura di Vittorio Sgarbi, che racconta, attraverso preziosi tesori nascosti, lo scorrere della storia dell’arte italiana: da Giotto, l’artista che ha rinnovato la pittura, a Giorgio de Chirico che, affascinato dell’arte antica, fu il principale esponente della pittura metafisica, attraverso la quale tentò di svelare gli aspetti più misteriosi della realtà. “La mostra si pone come naturale estensione della straordinaria esposizione ‘Il Tesoro d’Italia’ svoltasi all’Esposizione Universale di Milano del 2015 nella quale si è documentato, dal Piemonte alla Sicilia, la varietà genetica di grandi capolavori concepiti da intelligenze, stati d’animo, emozioni che rimandano ai luoghi, alle terre, alle acque, ai venti che li hanno generati.” Ha dichiara Vittorio Sgarbi durante il vernissage della mostra.

Vittorio Sgarbi alla mostra dei “Tesori nascosti” di Catania

La mostra nasce dal desiderio di illustrare, attraverso una ragionata selezione, il Tesoro d’Italia nascosto e protetto nelle più importanti raccolte private italiane. Patrocinata dal Comune di Catania, è un progetto di Contemplazioni, promossa da Fenice Company Ideas e dalla Fondazione Cavallini Sgarbi, con il sostegno di SAC e di Confcommercio Catania, SNAG (Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai), FIT (Federazione Italiana Tabaccai) e Sostare. Tanti i capolavori della pittura del Settecento e dell’Ottocento come la “Natività di Cristo” di Ignaz Stern detto Ignazio Stella (1728), “Oro di Pompei (o Oro di Napoli)” di Domenico Morelli (1863-1866 circa) e “Piccolo cantiere” di Francesco Lojacono (1880-1890 circa). Approdati al Novecento, si possono ammirare importati opere di celebri maestri, tra le quali, solo per citarne alcune, “Il vecchio padre” (1906) di Antonio Mancini, “Il vaso giapponese” (1923) di Camillo Innocenti, “Interno con vaso di fiori” (1949) di Filippo de Pisis, “I Bagni misteriosi” (1937-1960) di Giorgio de Chirico, “Il tavolo del maresciallo” (1957) di Pippo Rizzo e “Damigiana e bottacino (Natura morta nordica)” del 1959 di Renato Guttuso.

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