Oggi la Giornata Internazionale per i Diritti (negati?) dei Migranti

Prima udienza del Tribunale Permanente dei Popoli a Palermo nella Giornata internazionale per i diritti dei migranti. La Convenzione adottata dall’Onu sottoscritta solo da 47 Paesi. Anche al TPP Unione europea e Italia non pervenuti

Era il 2000 quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamò per il 18 dicembre Giornata internazionale per i diritti dei migranti. Questa decisione seguì quella assunta dieci anni prima, approvando la “Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie”. Ma, come troppo spesso accade, questa non fu un’illuminata scelta umanitaria, ma la necessità di dover vedere e ascoltare una tragedia in cui chi perdeva la vita; e la perdeva innanzitutto perché in quel momento non gli erano riconosciuti diritti. Nel 1972, un camion che percorreva il tunnel del Monte Bianco ebbe un incidente. Avrebbe potuto non essere una tragedia se il camion avesse realmente trasportato le macchine per cucire che erano dichiarate sul documento al tempo detto “bolla di accompagnamento”. Il suo carico, invece, era composto da lavoratori del Mali che, nascosti nel camion, viaggiavano da giorni verso la Francia alla ricerca di un posto di lavoro e di migliori condizioni di vita. Immigrati migranti. Fu questa, la notizia che indusse le Nazioni Unite a occuparsi delle condizioni dei lavoratori migranti e, solo dieci anni dopo, a occuparsi dei popoli migranti nel suo insieme.

Nel 1979, l’Assemblea Generale dell’ONU istituì un gruppo di lavoro con il compito di redigere un’apposita convenzione che potesse contemperare le posizioni dei Paesi di provenienza dei flussi migratori e quelle dei Paesi destinatari, che entrerà in vigore solo nel 2003 quando, finalmente, fu raggiunto il numero minimo di ratifiche previsto da parte degli Stati membri. La Convenzione purtroppo, a oggi, annovera solo 47 notifiche, la quasi totalità provenienti da parte di Paesi di provenienza dei flussi migratori. Assente l’Unione Europea e l’Italia, che preferiscono gestire il problema osservando. È diventato oramai questo il ruolo primario delle grandi organizzazioni internazionali. In questi giorni, in occasione dell’udienza palermitana del Tribunale Permanente dei Popoli che ha come tema le violazioni dei diritti sulle persone migranti, Brid Brennan, del Transnational Istitute di Amsterdam, ha dichiarato: “I migranti che vengono da noi, ci chiedono di essere visti e ascoltati, non osservati.” Ma oramai questo è il ruolo che si sono costruiti le grandi organizzazioni umanitarie internazionali con le complicità dei vari Governi nazionali.

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