Di Maio batte in ritirata con il M5S e annulla la grande sfida con Renzi

Annullato il confronto Tv da Luigi Di Maio perché Renzi potrebbe non essere l'avversario candidato alla Presidenza del Consiglio. Renzi accusa Di Maio di vigliaccheria e dichiara che parteciperà comunque

L’attesa per il confronto Tv tra Luigi Di Maio, che aveva lanciato la sfida, e Matteo Renzi era da finale dei mondiali. Almeno, questo sarebbe stato l’audience del programma di Giovanni Floris che li avrebbe ospitati nel faccia a faccia post elezioni siciliane. Qualcosa però non è andata per il verso giusto oppure i Cinque Stelle hanno fatto il passo più lungo della gamba ingannati da sondaggi che li vedevano vincitori con Giancarlo Cancelleri alle elezioni siciliane. Il risultato è che Luigi Di Maio ha annullato il face to face con il segretario del Partito Democratico annunciando la ritirata con un post sui social Facebook e Twitter.

Il motivo della rinuncia del candidato in pectore del Movimento Cinque Stelle in verità si regge in piedi a stento, a meno che non si voglia dimenticare come e quando è nata la stessa sfida lanciata da Luigi Di Maio. Lo scambio tra i due leader riguardava infatti i rumors circa direttive in seno al PD siciliano di appoggio al candidato del centrodestra Nello Musumeci invece che a quello di partito Fabrizio Micari. Tra accuse di voti che confluivano al candidato “rivale” ed accuse di fake news, il vicepresidente della Camera ha lanciato il guanto della sfida al segretario Dem. Guanto raccolto e riposto in tasca dallo stesso Di Maio che adesso pare intenzionato a leccarsi le ferite più che a sfidare avversari in confronti Tv.

Avevo chiesto il confronto con Renzi qualche giorno fa, quando lui era il candidato premier di quella parte politica. Il terremoto del voto in Sicilia ha completamente cambiato questa prospettiva. Mi confronterò con la persona che sarà indicata come candidato premier da quel partito o quella coalizione.” Questa la motivazione con cui Luigi Di Maio, dalla sua pagina Facebook, lascia intendere che non andrà martedì al programma di Giovanni Floris con Matteo Renzi. Lo fa dopo una premessa sulle voci che vorrebbero parte del Partito Democratico pronto a chiedere la testa del suo segretario Matteo Renzi, reo anche questa volta di non aver portato a casa alcun punto. L’ultimo trionfale risultato per il Partito Democratico risale infatti alle europee del 2014. Da quel giorno per il PD ogni competizione elettorale è stata una tragedia.

La rinuncia di Di Maio appare però un’occasione troppo ghiotta per Renzi che lo da in ritirata per paura del confronto. Di fatto, per quanto il partito di Renzi in Sicilia non abbia raggiunto neanche il 20%, il Movimento Cinque Stelle al momento della rinuncia di Luigi Di Maio risulta aver mancato l’elezione di Giancarlo Cancelleri alla Presidenza della Regione Sicilia. Tutt’altro discorso invece è quello della testa di Renzi sul ceppo della Direzione nazionale del Partito Democratico. Infatti, se è vero che in Sicilia c’è stato un rinnovato “Patto del Nazareno” in ottemperanza del quale Renzi avrebbe ceduto il passo a Berlusconi pur di non lasciar vincere il Movimento Cinque Stelle, il “piano” del segretario PD sarebbe perfettamente riuscito e quindi i Dem potrebbero anche rivalutare il proprio segretario. A patto che siano consapevoli degli eventuali accordi e dei vantaggi che nel caso dovrebbero portare al partito. Sempre che il partito di Renzi continui ad essere il PD invece che una nuova formazione personale renziana di cui potrebbero fare parte soggetti che lo hanno sostenuto pur essendo dichiaratamente di centrodestra o di aree indipendenti oppure ancora del gruppo misto.

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