La Libia sospende i suoi ambasciatori in Italia ed in Vaticano

La sospensione del corpo diplomatico della Libia in Italia è stata motivata con allusione ad una cattiva gestione delle risorse economiche libiche e per il bene della nazione. L'ambasciatore accusa invece le NU

Il capo dell’Ufficio di Revisione della Libia, Khalid Shakshak, ha sospeso l’ambasciatore libico in Italia Ahmed Al-Mabrouk Safar, così come molti altri diplomatici all’Ambasciata di Libia a Roma, al Vaticano ed al consolato di Libia a Milano. Nell’ordinanza firmata da Khalid Shakshak, tra le motivazioni della sospensione dei diplomatici, si legge anche la frase: “il miglior beneficio per la Libia e la loro mancata gestione di denaro pubblico”. Concetto che parrebbe voler alludere a corruzione dei diplomatici ed attività svolte non negli esclusivi interessi della Libia. L’ordinanza ha infatti sospeso anche il responsabile degli affari libici a Roma, Mukhtar Mahmoud, ed il supervisore delle attività finanziarie libiche al Consolato di Milano Mahmoud Al-Tarhouni.

Allo stesso modo i responsabili della vigilanza finanziaria in Italia, Salim Busanina e Salah Al-Deen Al-Himmali, sono stati sospesi insieme a personale con mansioni di responsabilità sanitaria senza motivare ufficiali contestazioni sull’attività svolta in Italia. L’ambasciatore libico in Italia, Ahmed Safar, ha definito l’ordinanza una “manovra politica” finalizzata ad una sostituzione in vista del prossimo governo libico, quindi derivante da un piano dell’UNSMIL diretto da Salame. L’ambasciatore della Libia in Italia sostiene che l’ordinanza amministrativa non influirà sul suo incarico in quanto procedura provvisoria.

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