Lampedusa accoglierà il suo beniamino, Martello: “Claudio Baglioni canterà”

Il cantautore romano si esibirà in un evento commemorativo il 3 ottobre a Lampedusa. Mancano le risorse economiche per la parte tecnica ma il sindaco assicura che l'evento si realizzerà comunque

Lampedusa attende il ritorno di O’scià, ma non sarà quest’anno. Intanto l’isola potrà accogliere il ritorno della musica di Claudio Baglioni. I rumors che volevano un Baglioni in solitaria per la commemorazione della strage del 3 ottobre 2013 non ci erano andati tanto lontano. Il cantautore romano che nel 2003 ideò a Lampedusa la manifestazione O’scià si esibirà in un evento musicale omaggio alle vittime della strage di Lampedusa insieme alla Banda musicale della Polizia di Stato. Che malgrado la definizione, altro non è che una orchestra composta da 105 musicisti provenienti da prestigiosi conservatori. La location non sarà quella celebre di O’scià ma la banchina del porto commerciale.

Claudio Baglioni e il sindaco Totò Martello
Tutto pronto quindi per il ritorno di Claudio Baglioni, invocato dai lampedusani già dopo l’ultima edizione di O’scià nel 2013. Mancano solo i fondi per finanziare l’evento. “Se nessun Ministero intenderà contribuire ai bassissimi costi della manifestazione ce ne faremo carico noi del Comune di Lampedusa e Linosa” ha dichiarato il sindaco Totò Martello assicurando così che nulla potrà mettere a rischio la realizzazione di una serata di musica in omaggio alle vittime della tratta la sera dell’anniversario della strage del 3 ottobre. Le spese irrisorie a cui fa riferimento il sindaco Martello sarebbero soltanto quelle del service audio e luci, del palco e poco altro. L’artista romano, beniamino dell’isola, si esibirà gratuitamente e la banda-orchestra della Polizia di Stato parteciperà a spese proprie.

La sera del 3 ottobre sarà comunque un evento commemorativo e di lutto. Claudio Baglioni si esibirà quindi al termine di una giornata ricca di eventi, nel giorno della memoria delle vittime del mare, che vede tra le altre attività anche la consueta messa e la cerimonia interreligiosa oltre alla deposizione della corona di fiori nello stesso specchio d’acqua in cui persero la vita i 366 migranti che il mondo intero ha visto e pianto. “Non sarà quindi O’scià”, precisa il primo cittadino di Lampedusa e Linosa. Ma se gli si chiede quali probabilità ci sono che O’scià possa tornare un giorno a Lampedusa, con un appena accennato sorriso risponde: “Ci stiamo lavorando; non sarà certo quest’anno, ma ci stiamo lavorando”.

Superstiti piangono vittime del naufragio del 3 ottobre
Il 3 ottobre resta una data di lutto nazionale. Lo è dal giorno della strage. Lo è ufficialmente da quando lo ha stabilito il Parlamento. In questo giorno di lutto, nazionale, Lampedusa è e resta il centro della ricorrente commemorazione con il ritorno annuale dei superstiti e dei parenti delle vittime. 366 corpi senza nome sparsi per i cimiteri della Sicilia e pianti nell’unico luogo possibile: Lampedusa. Per questo anniversario, come per i precedenti, dovrebbero partecipare anche esponenti del Governo. I nomi che circolano sono attualmente due: la ministra della pubblica istruzione Valeria Fedeli ed il collega del Ministero dell’Interno Marco Minniti. Quest’ultimo però rischierebbe di trasformarsi in una presenza ingombrante capace di distogliere l’attenzione dal lutto per accentrarla sull’attività di contenimento delle partenze in Libia. Lampedusa è infatti luogo di raduno di molte associazioni pro-accoglienza, ed il giudizio sugli accordi Italia-Libia circa i migranti è stato decisamente severo da parte di chi era ed è favorevole alle navi delle Ong ed all’accoglienza che sottrae migranti alle vessazioni, torture ed ai frequenti omicidi che questi subiscono in Libia.

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