Sequestrata la nave della Ong Jugend Rettet, forse non sarà la sola – VIDEO

La nave era entrata in porto a Lampedusa scortata ed i passaporti dell'equipaggio erano stati consegnati alla Capitaneria per un controllo durante il quale però la Procura di Trapani ha eseguito il sequestro

Un normale controllo si è trasformato nel sequestro della nave Iuventa alla Ong tedesca Jugend Rettet. L’operazione condotta a Lampedusa direttamente dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato di Roma è arrivata durante gli accertamenti condotti dalla Capitaneria di Porto di Lampedusa. L’equipaggio aveva trascorso la notte a bordo della nave di soccorso e questa mattina un lungo corteo di auto della Polizia è andato sottobordo a bussare alla porta della Iuventa. Sulla scorta dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Trapani, gli agenti hanno provveduto al sequestro della nave ed a contestare ai presenti a bordo il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Secondo il procuratore di Trapani Ambrogio Cartosio i reati contestati pare non siano stati commessi a scopo di lucro.

Equipaggio della Ong Jugend Rettet
Tra gli episodi maggiormente attenzionati dalla Procura trapanese, e che adesso vengono contestati alla Ong tedesca, ce ne sono alcuni in cui gli attivisti avrebbero trasbordato sulla loro nave dei migranti scortati da trafficanti libici e che non si trovavano in condizioni di pericolo. Sotto inchiesta sarebbe quindi l’intero equipaggio della nave con il riscontro delle date in cui sarebbero avvenute le operazioni irregolari. I registri di bordo forniranno quindi nomi e cognomi dei responsabili presenti al momento delle violazioni. La natura dei presunti reati contestati alla Ong Jugend Rettet potrebbe adesso risultare comune ad altre Ong, che in varie circostanze hanno violato il confine delle acque territoriali libiche operando soccorsi dubbi in rapporto alla pericolosità dell’imbarcazione dei migranti. Sotto questo profilo, e considerate le date degli episodi, l’azione giudiziaria nei confronti della Ong potrebbe apparire una rappresaglia conseguente alla mancata adesione al Codice di Condotta proposto dal Ministero degli Interni con il consenso dell’Unione europea.

Doveroso quindi osservare che quanto viene contestato alla Iuventa di Jugend Rettet risale anche allo scorso anno e che tale condotta irregolare emerge soltanto adesso, tre giorni dopo la mancata sottoscrizione del Codice di Condotta. Tra gli episodi che potrebbero produrre replica di quanto accaduto a Lampedusa c’è una potenziale contestabile violazione delle acque territoriali libiche di nave Golfo Azzurro, della Ong catalana Proactiva Open Arms. Questa dirige adesso su Catania, la stessa della Procura della Repubblica diretta da quel Carmelo Zuccaro che per primo denunciò pubblicamente anomalie documentabili sul comportamento di alcune Ong. Al tempo il Procuratore della Repubblica del capoluogo etneo venne duramente attaccato da una ampia compagine politica. In buona parte la stessa che adesso sostiene la necessità del Codice di Condotta e della missione militare in Libia.

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