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La crisi dei controlli sulla mobilità umana: il principio di realtà batte la propaganda

In assenza di una politica estera comune capace di risolvere le crisi regionali, dalla Siria alla Libia, l’Unione Europea e gli stati membri hanno rafforzato gli strumenti di controllo della mobilità dei migranti, in nome della lotta all’immigrazione “irregolare” ed ai trafficanti di esseri umani, senza aprire canali legali di ingresso e senza garantire l’effettiva attuazione della Convenzione di Ginevra sui rifugiati [Leggi tutto l'articolo]

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Accordi segreti tra Malta e guardia costiera “libica”, omissione di soccorso istituzionale

In questi giorni la stampa maltese dà ampio rilievo alla scoperta di documenti che provano gli accordi intercorsi tra il Governo de La Valletta e la guardia costiera libica, ed al contempo i gravi abusi subiti dai migranti intercettati in acque internazionali, addirittura nella zona SAR maltese e riportati indietro in Libia. Una importante fonte giornalistica inglese ha documentato come dietro gli accordi stipulati da Malta e dall’Italia con la guardia costiera “libica” ci sia ancora oggi l’Unione Europea [Leggi tutto l'articolo]

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La Cassazione riconosce l’obbligo dello Stato di assegnare porti alle ONG

Il quadro giuridico tracciato minuziosamente dalla Corte di Cassazione chiamata a decidere sul ricorso alla mancata convalida dell’arresto di Carola Rackete ha demolito in un solo colpo l’impianto difensivo dell’ex ministro dell’Interno sui casi Gregoretti e Open Arms ed anche lo stesso decreto sicurezza bis con cui si tentava di impedire alle navi ONG di sbarcare i naufraghi in Italia. Tutta l’analisi delle motivazioni di sentenza depositate ieri dai giudici della Corte di Cassazione con ampi estratti del documento originale [Leggi tutto l'articolo]

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Il caso Open Arms in Parlamento per la prova del “decreto sicurezza bis”

Anche il caso della nave Ong Open Arms approda in Parlamento mettendo così alla prova il principio di legalità che si è più volte scontrato con il “decreto sicurezza bis” di Matteo Salvini, ancora una volta sul banco degli imputati per i giudici che ne richiedono l’autorizzazione a procedere. A fronte della “linea difensiva” di Salvini, coacervo di mera propaganda, viene motivata l’insussistenza di legittimità del suo operato in qualità di ministro dell’Interno pro-tempore con la ricostruzione dei fatti ad opera dei giudici [Leggi tutto l'articolo]