Altri 120 migranti dalla Tunisia a Lampedusa, sono 238 in poche ore – FOTO

Terzo sbarco a Lampedusa in poche ore. Tutte e tre le barche sono partite dalla Tunisia. Nel centro di prima accoglienza ci sono adesso 243 persone migranti ma nessuna nave quarantena sembra nelle immediate disponibilità del Governo che continua la pratica dell'isolamento preventivo dei migranti. Sbarchi anche a Pantelleria dalla Tunisia che sembra pronta ad esplodere in una massiccia migrazione verso l'Italia

La barca tunisina con i 120 migranti appena arrivati a Lampedusa la mattina del 18 febbraio 2021

di Mauro Seminara

Questa mattina è arrivata a Lampedusa la terza barca di migranti da quando il meteo marino si quietato. Le prime due, giunte ieri sera, erano occupate da persone di nazionalità tunisina. La terza, entrata in porto alle dieci di questa mattina, sempre di provenienza tunisina, aveva a bordo persone migranti di varie nazionalità e di etnia prevalente subsahariana. Sull’imbarcazione, un legno di circa dieci metri, c’erano 120 persone delle quali 30 donne e 5 minori. Sono così 238 le persone giunte fino alle acque territoriali italiane con provenienza tunisina. Tutte e tre le barche inoltre sono partite da Sfax, porto della Tunisia che non dista molto da Lampedusa e che sembra essere ormai la capitale tunisina delle partenze irregolari.

Nel centro di prima accoglienza dell’isola, con questo terzo sbarco, ci sono quindi 238 persone che si aggiungono alle sole 5 che vi erano rimaste dopo gli ultimi trasferimenti effettuati a mezzo nave traghetto di linea verso Porto Empedocle il 16 febbraio. Le navi quarantena che risultano in servizio sono la “Rhapsody”, ferma all’ormeggio nel porto di Augusta dove sono sbarcati i naufraghi soccorsi dalla nave Ong “Ocean Viking”,

e la “Allegra” agli ormeggi del porto agrigentino di Porto Empedocle in cui la Guardia Costiera ha indicato alla nave Ong “Open Arms” di sbarcare i migranti malgrado la violenta perturbazione che ha dovuto attraversare.

Nel frattempo in Tunisia sembrano scaldarsi i motori delle barche delle migliaia di migranti che nelle prossime settimane ci risulta – da vari contatti con referenti nel Paese in grave crisi economica – tenteranno la fortuna attraverso il Canale di Sicilia. Altri sbarchi infatti sono stati registrati a Pantelleria, isola siciliana della provincia di Trapani che dista dalla costa tunisina molte meno miglia che Lampedusa. Pantelleria è inoltre facilmente raggiungibile dai dintorni della capitale Tunisi. Una caratteristica che con le proteste del popolo tunisino per la crisi economica e la disponibilità di piccole imbarcazioni nel porto di La Goulette potrebbe rendere l’isola vulcanica del trapanese la prossima meta degli harraga che lasciano i sobborghi affamati di Tunisi.

Il porto di Lampedusa che inizia a riempirsi di barche tunisine sequestrate dopo lo sbarco dei migranti (foto scattata durante lo sbarco dei 120 arrivati il 18 febbraio 2021)

Informazioni su Mauro Seminara 705 Articoli
Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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