Migranti si perdono, altri cinque cadaveri nel Mediterraneo

Era diretto in Sardegna il barchino che dopo una settimana è stato ritrovato vicino al porto di Mazzara del Vallo, sulla costa ovest della Sicilia. Dai superstiti il racconto di una tragedia con cinque compagni di viaggio deceduti durante la traversata ed abbandonati in mare. La barca è stata avvistata da un velivolo dell'Aeronautica Militare italiana e soccorsa dalla Guardia Costiera

(Foto d'archivio)

di Mauro Seminara

Erano partiti dall’Algeria almeno sette giorni prima gli undici migranti che a causa di un non ben precisato problema al motore hanno perso la rotta che altre due barche salpato dalla stessa costa stavano seguendo. Il risultato è stato devastante. Le due barche erano state avvistate e avevano raggiunto la loro destinazione sulla costa sud della Sardegna. La terza invece si era persa, vagando tra la Tunisia e la Sicilia per giorni. Ieri pomeriggio, con un comunicato stampa che rompe in modo puramente occasionale il silenzio dell’ufficio comunicazione della Guardia Costiera, è stato annunciato il ritrovamento della barca scomparsa, ma i guardacoste hanno tratto in salvo soltanto sei persone. Secondo quanto i sopravvissuti hanno dichiarato una volta presi a bordo dalla motovedetta, cinque loro compagni non ce l’hanno fatta e sono stati abbandonati in mare.

La nota diffusa dalla Guardia Costiera ammette implicitamente che il Corpo era a conoscenza della navigazione di tre barchini con migranti a bordo che erano partiti dall’Algeria. “Per la ricerca di questo terzo barchino la Centrale operativa della Guardia Costiera con sede a Roma (IMRCC) ha impegnato diversi mezzi aeronavali del Corpo, di altre Forze Armate, di Polizia e mezzi dell’Agenzia FRONTEX”, spiega la Guardia Costiera. Il barchino però sembrava essere scomparso nel nulla e nel silenzio di chi non ha comunicato che erano state segnalate tre barche ed una delle tre non era più stata trovata, facendo magari ipotizzare un possibile naufragio. Stando alle affermazioni della Guardia Costiera, “Grazie alle segnalazioni giunte in questi giorni dai parenti dei migranti a bordo dell’unità dispersa, che hanno fornito alla Centrale operativa di Roma i numeri dei telefoni cellulari dei propri congiunti, si è potuto localizzare la posizione del barchino e concentrare le ricerche nelle acque siciliane antistanti Trapani”.

La piccola imbarcazione è stata intercettata da un velivolo dell’Aeronautica Militare italiana che ha avvistato, o confermato, la posizione dei naufraghi. Si trovavano a otto miglia dal trafficatissimo porto di Mazzara del Vallo. Avvistato il barchino, ieri pomeriggio, il velivolo dell’Aeronautica Militare ne ha trasmesso la posizione alla Guardia Costiera che da Palermo ha disposto l’invio di una motovedetta di stanza a Mazzara del Vallo. Ricognizioni aeree effettuate oltre alla ricerca del natante farebbero pensare ad un timido tentativo di verifica presenza di corpi dei migranti deceduti. I naufraghi salvati dalla Guardia Costiera adesso vedranno il vaglio della task force del Ministero dell’Interno e della Procura della Repubblica sulla versione della sventura narrata dai superstiti.

Informazioni su Mauro Seminara 705 Articoli
Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

1 Commento

  1. Una strage silenziosa. Nell ultima disgrazia hanno perso la vita cinque bambini. Secondo l associazione Migrantes in tutto dall inizio dell anno i morti stimati nel Mediterraneo sono stati 3200, di cui 700 bambini: pi che raddoppiati dal 2014, quando erano stati 1600.

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