Partiti con nave traghetto i migranti di Lampedusa, Moby Zaza ferma in porto

Trasferiti da Lampedusa i 53 migranti degli ultimi due sbarchi autonomi di Lampedusa. Il viaggio verso Porto Empedocle con la nave traghetto di linea dopo due notti in due diversi alloggi di fortuna. Nave Moby Zaza pronta a prenderli a bordo ma rimarrà in rada al largo di Porto Empedocle senza risolvere Lampedusa

(Foto d'archivio)

di Mauro Seminara

Sono partiti questa mattina, con la nave traghetto di linea che collega le Pelagie alla Sicilia, i 53 migranti degli ultimi due sbarchi autonomi di Lampedusa. La nave Cossyra, in corsa ordinaria di continuità territoriale, ha imbarcato persone migranti e scorta delle forze dell’ordine e sta navigando verso Porto Empedocle dove arriverà in serata. Nello stesso porto della provincia di Agrigento è ormeggiata la nave Moby Zaza, faraonica operazione del Ministero dei Trasporti per la quarantena dei migranti in epoca di Covid-19. La nave pare essere finalmente pronta, sotto tutti i punti di vista, ad assumere il ruolo da hotspot galleggiante al largo della Sicilia. Verificata la conformità a quanto dichiarato per l’affidamento dell’appalto, ed imbarcato il personale della Croce Rossa, anche la seconda nave del gruppo di navigazione di Onorato – la prima è stata la nave Raffaele Rubattino – è pronta a prendere a bordo persone migranti per il periodo di isolamento di 14 giorni previsto dal protocollo sanitario Covid.

La Moby Zaza aveva rappresentato, per un brevissimo periodo, motivo di esultanza dalle Pelagie. Dal sindaco di Lampedusa e Linosa ad associazioni di categoria che sostenevano la richiesta, in molti sulle isole credevano fosse una soluzione quella della nave su cui isolare i migranti degli sbarchi autonomi. La festa è durata poco e già questa mattina il malumore è nuovamente cresciuto sull’isola in cui i migranti sono approdati con due diverse barche la sera tra il 12 ed il 13 maggio

. I migranti hanno trascorso la prima notte all’addiaccio al Molo Favarolo, malgrado la tempesta che stava arrivando ed il vento che soffiò forte tutta la notte. Poi, l’indomani, con i mezzi dell’ente gestore del centro di accoglienza, i 10 tunisini ed i 43 subsahariani sono stati trasferiti presso la Casa della Fraternità. Stesso tetto d’emergenza già in precedenza utilizzato dalla Prefettura di Agrigento grazie alla disponibilità offerta dalla Parrocchia di Lampedusa pur di sottrarre le persone alla “ospitalità” del molo militarizzato di Lampedusa su cui avevano trascorso già più di una notte. Infine, questa mattina, un nuovo trasferimento: dalla Casa della Fraternità al porto commerciale dell’isola per l’imbarco sulla motonave Cossyra che li condurrà fino a Porto Empedocle.

Un giro piuttosto lungo per legittimare l’esoso investimento di fondi pubblici con cui il Ministero dei Trasporti ha ingaggiato la seconda nave del gruppo Onorato impegnata in funzione di “nave quarantena. Questa ospiterà i migranti in grembo per 14 giorni a breve distanza dal porto siciliano – a due o tre miglia da Porto Empedocle – per poi sbarcarli a contagio scongiurato. Dopo lo sbarco dall’hotspot da circa un milione di euro al mese – per il solo costo di noleggio della nave – i migranti verranno trasferiti in altre strutture secondo la destinazione giuridica conseguente. Migranti “economici” e richiedenti asilo verranno ospitati quindi in relative idonee strutture per un ulteriore periodo di attesa-reclusione. La Moby Zaza accoglierà pertanto, in questa inaugurale presa in consegna di migranti, 53 persone che hanno già trascorso tre giorni a Lampedusa in due diversi luoghi di fortuna, che sono passati dal porto per imbarcarsi su una nave traghetto di linea con la quale compiere oggi la traversata dell’altra metà del Mediterraneo centrale fino a Porto Empedocle dove, finalmente, saliranno a bordo di una nave che costerà oltre 160 euro al giorno per ogni persona ospitata. Alla fine si dovranno trasferire tutti in un altro centro di accoglienza o per il respingimento.

Informazioni su Mauro Seminara 705 Articoli
Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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