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Non persone ma migranti

di Vittorio Alessandro

Due cose non vanno fatte, in materia di immigrazione. La prima è quella di innalzare muri e barriere, come ha fatto il primo governo Conte con i decreti “sicurezza” e come fece il governo Berlusconi, riducendo Lampedusa in una sorta di Alcatraz senza sbarre. La seconda cosa da non fare è quella, opposta, di usare l’emergenza per dilapidare soldi: così fu con la campagna Mare Nostrum, strategicamente sbagliata e ridondante; così fu con la scelta di alcune mani molto sbagliate per finanziare la rete di accoglienza; così continua ad essere con le milionarie trattative nei confronti di alcuni oscuri interlocutori libici. Si ebbe buon gioco a condannare questa seconda strategia, dimostrando poi come fosse sbagliato (e costoso, e anti-italiano) soccorrere ed accogliere.

Con l’argomento della pandemia, questo governo ha incredibilmente compiuto l’uno e l’altro errore. Per un verso, ha dichiarato i porti luogo non sicuro e, per l’altro, ha stipulato una pressoché inutile convenzione con la Croce Rossa, noleggiando grandi navi per la quarantena: misure contraddittorie, costose, esagerate.

Ieri sera, 149 migranti sono stati trasferiti a bordo della Rubattino, nave Tirrenia dell’armatore Vincenzo Onorato, per trascorrere i 14 giorni di quarantena, dopo averne trascorsi già 12 a bordo dell’Alan Kurdi che li ha salvati. Poiché non sono persone ma migranti, ripartono così da zero, come nel gioco dell’oca: prima o poi, qualcuno ne chiederà conto.

Vittorio Alessandro: Ammiraglio in congedo, è stato a lungo responsabile della comunicazione della Guardia costiera e del reparto ambientale delle Capitanerie. Ha curato l’informazione istituzionale in occasione delle migrazioni via mare nel 2011 e del sinistro della Costa Concordia nel 2012; ha guidato la missione ambientale italiana Bahar in Libano nel 2006. Dal 2012 al 2017 ha presieduto il Parco Nazionale e l’Area marina protetta delle Cinque Terre. Nel 2014 ha pubblicato “Puntonave” (Mursia editore) e dal 2012 cura l’omonima pagina su Facebook.
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