Aiutateci, ma solo a noi!

Editoriale di Mauro Seminara

di Mauro Seminara

Il grido di aiuto e di indignazione è forte e si sentirà tra un po’ anche dai balconi in cui l’inno di Mameli e le canzoni di festa del “ce la faremo” e del “andrà tutto bene” verranno sostituiti da urla di guerra e vendetta. Gli italiani sono sull’orlo del fallimento economico totale con un azzeramento dei consumi previsto per il dopo Covid-19 anche dal Fondo Monetario Internazionale oltre che dalle agenzie di rating. Già adesso i consumi sono pressoché azzerati, ma il non poter lavorare e produrre odierno è inevitabile causa dell’impossibilità di spendere domani. Chiuderanno per fallimento molte imprese ed il numero delle partite Iva decedute sarà maggiore di quello delle persone decedute a causa del virus SARS-Cov-2. Forse perfino quello dei suicidi di debitori sarà maggiore di quello causato in modo diretto dal virus pandemico. Le soluzioni potrebbero anche esserci, tutto sommato, ma nessuno sarà mai disposto a concedere azzeramenti drastici di debito. Non lo farà mai il Governo, che propone alle imprese un prestito bancario – garantito da fondi dei risparmiatori italiani – da restituire e con il quale comunque pagare le tasse. Non lo faranno i governi degli Stati che dovrebbero concordare un azzeramento del debito globale. Utopia. Fantascienza.

Come fantascienza algebrica è quella delle opposizioni che giocano con la pelle delle persone, lanciando proposte bellissime, ma senza spiegare da dove verrebbe tutto il flusso di liquidità con cui dare un lauto stipendio mensile agli italiani per stare a casa, un risarcimento cospicuo alle imprese chiuse per il lockdown, soldi di qua e soldi di la come se fino ad oggi lo Stato italiano fosse stato solo un avaro con un tesoro che non voleva distribuire ai contribuenti. Le proposte ridicole delle opposizioni dimostrano quanto queste siano becere e prive di responsabilità istituzionali. Miseri sciacalli che in piena crisi del secolo tentano di strumentalizzare lo stato confusionale delle persone per metterle contro le istituzioni. In questa meschina partita al massacro ci sono ovviamente i soli dibattiti fondati su meccanismi che la maggioranza degli italiani non sa neanche cosa sono ed a cosa servono. Perché purtroppo l’Italia è il Paese più ignorante d’Europa e si vede proprio dal consenso di cui godono certi ciarlatani. Così è facile parlare di MES e “coronabond” senza che gli elettori capiscano di che si sta parlando e per questo tendono a fare il tifo per chi spara la frase più breve ed ignorante ma al contempo efficace.

In questo momento storico, letteralmente tale, ci sono gli italiani e gli spagnoli che lamentano egoismo e cattiveria da parte di Germania e Olanda che non intendono cedere su aiuti concreti ai Paesi dell’Unione europea che a causa del Covid-19 sono adesso in recessione come mai prima d’ora. I sovranisti europei stanno li a dire “sono problemi vostri”. I sovranisti italiani stanno li a dare la colpa ad altri evitando di commentare i loro amici sovranisti europei. Gli italiani si dividono tra accusatori del Governo nazionale ed accusatori dei governi europei che vorrebbero “la morte dell’Italia”. Chi invoca una “ItalExit” e chi intanto si preoccupa di chiudere i porti ai migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale oppure di sbarcarli in Grecia se a salvarli sono le navi militari della missione europea Irini. I sovranisti followers dei ciarlatani nostrani ripetono a vanvera idee come quella dei porti di bandiera delle navi che effettuano i soccorsi, ma mentre lamentano che i paesi di bandiera delle stesse navi non sono solidali con l’Italia sul fronte della recessione causata dal Covid-19. Insomma, tutti chiedono aiuto ma con l’esclusiva.

Tutti, quindi, invocano aiuti che aggirino i trattati internazionali e pertanto concessi di favore solo ai furbi ed a discapito degli altri. Esattamente come quei Comuni che chiedono tutele da eventuali rischi Covid-19 che i migranti potrebbero portare nel Paese focolaio del virus in Europa. Ogni Comune chiede che i migranti vengano portati ed ospitati nel comune accanto, nella Regione accanto, nello Stato accanto. Tutti furbi in un mondo di cretini. Perché è scontato che per scaricare il problema sul vicino si debba considerare idiota il vicino ed unico furbo se stesso. La pandemia ha fatto quindi emergere il lato peggiore della società, malgrado l’auspicio iniziale di ritorno ai valori essenziali. I valori che sono emersi non sono quindi quelli essenziali che si speravano ma quelli primordiali: ignorante istinto di sopravvivenza. Credere che il problema si possa risolvere continuando a causare i danni irreparabili arrecati alla società che non si è saputa difendere dalla pandemia, ma con l’unica differenza che adesso si vuol piegare le leggi internazionali in modo da ricevere aiuto in esclusiva e legittimare condanne a morte è quindi molto, ma molto peggio di quello che si sperava: rischia di essere la fase discendente dopo un apice di civiltà ormai superato. Nel frattempo, tutti quelli che chiedono aiuto in esclusiva lasciano i senza fissa dimora esposti al virus pandemico sul proprio territorio senza pensare al contagio di ritorno a fine lockdown, lasciano gli indigenti senza possibilità di risorse per la sicurezza igienica e senza DPI, lasciano persone morire in mare e rifiutano loro quell’aiuto che il diritto internazionale impone, ma lamentano al contempo che altri lasciano il nostro “bel Paese” senza aiuti concreti. Probabilmente è l’astuzia di credersi speciali quello che causerà il prezzo più alto da pagare. Perché se non comprendiamo l’utilità della solidarietà e della condivisione, forse, presto raggiungeremo un buon punto di avvicinamento all’estinzione.

Informazioni su Mauro Seminara 705 Articoli
Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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