Coronavirus, firmato il protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro

Nella notte raggiunta l'intesa tra governo e sindacati sulle misure anti Covid-19 nei luoghi di lavoro: previsti ammortizzatori sociali in caso di sospensione dell'attività. Conte: “La salute al primo posto”

di Roberto Antonini

“Dopo diciotto ore di un lungo e approfondito confronto, è stato finalmente siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il bene del Paese, per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori. L’Italia non si ferma”. Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, lo scrive su Twitter. Questa mattina, presso la Presidenza del Consiglio, Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto con il Governo e le parti datoriali un “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. E “importante” è la sottoscrizione del testo da parte del Governo che, “per quanto di sua competenza, favorirà la piena attuazione del protocollo”.

Per i sindacati si tratta di “un risultato molto importante in una fase che impone a tutti massima responsabilità nel garantire, prima di ogni altra cosa, la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici. La salute di chi lavora è per noi un’assoluta priorità che deve precedere qualunque altra considerazione economica o produttiva”. L’accordo sottoscritto “consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro”, segnalano i sindacati. Nell’accordo è stato previsto il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze a livello aziendale o territoriale “per garantire una piena ed effettiva tutela della loro salute. Per questo è importante – sottolineano Cgil, Cisl e Uil – che in tutti i luoghi di lavoro si chieda una piena effettività dell’intesa che è stata raggiunta”.

Ciò detto, “sappiamo che il momento è difficile e sappiamo che i lavoratori e le lavoratrici italiane sapranno agire e contribuire, con la responsabilità che hanno sempre saputo dimostrare, nell’adeguare l’organizzazione aziendale e i ritmi produttivi per garantire la massima sicurezza possibile e la continuazione produttiva essenziale per non fermare il Paese”, concludono i sindacati. Alle 7.30 di questa mattina, dopo una no-stop di quasi 24 ore, Uil, Cisl, Cgil, associazioni datoriali e Governo hanno condiviso il Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro. Soddisfazione è stata espressa dalla delegazione della Uil, guidata dal segretario generale, Carmelo Barbagallo, e composta dal segretario generale aggiunto, Pierpaolo Bombardieri, e dalle Segretarie confederali, Ivana Veronese e Tiziana Bocchi.

“È prevalso il buon senso – ha detto Barbagallo – e abbiamo fatto valere il principio della priorità della sicurezza sul profitto, valorizzando il ruolo delle Rsu e degli Rls e Rlst. L’attuale gravissima emergenza sanitaria deve essere gestita tutti insieme: con l’intesa, fortemente voluta dalla Uil, possiamo ora offrire ai lavoratori e al Paese uno strumento, giusto ed efficace, di tutela e salvaguardia della salute anche nei luoghi di lavoro. Dobbiamo vincere questa battaglia contro il virus, dobbiamo evitare di sprofondare in una recessione che impoverirebbe tutti, a cominciare dalle classi più deboli, come i pensionati, che devono essere tutelate anche dai rischi di truffe e speculazioni”.

Nella capacità di realizzare tale equilibrio, ha proseguito il leader della Uil, “c’è la chiave per rialzarsi e ripartire: noi ci crediamo e siamo pronti a fare la nostra parte”. Dall’ingresso nei luoghi di lavoro ai processi di sanificazione; dai dispositivi di protezione individuale alla gestione degli spazi comuni; dall’organizzazione aziendale agli orari di lavoro; dalla gestione di una persona sintomatica in azienda alla sorveglianza sanitaria. Sono questi alcuni capitoli del documento concordato che prevede una serie di misure per garantire a tutti i lavoratori di svolgere la loro attività in una condizione di sicurezza e di protezione rafforzata, rispetto ai rischi rappresentati dall’epidemia di Coronavirus. “Si tratta di un insieme di regole che determinano un’omogeneità di trattamento in tutte le realtà produttive e che – ha concluso Barbagallo – ribadiscono, in linea con le disposizioni governative già attuate in questi giorni, il diritto alla sicurezza e alla salute e l’effettiva fruizione di quelle prescrizioni”.

Quello siglato nella notte “è un protocollo molto chiaro e dettagliato che ora va attuato in tutte le aziende ed in tutti i luoghi di lavoro. Definisce con chiarezza tutto quello che le imprese sono obbligate a fare, coinvolgendo i rappresentanti sindacali, per contenere la diffusione del virus e tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori in questa fase di grave emergenza sanitaria, anche utilizzando un periodo di sospensione della produzione e delle attività”. Lo sottolinea la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Si potranno usare gli ammortizzatori sociali, il lavoro agile, una diversa organizzazione aziendale, una nuova gestione degli orari e gli altri strumenti concordati, sino a quando gli interventi di messa in sicurezza del luogo di lavoro – dice Furlan- non saranno ultimati.  È stata una lunga notte di discussione, ma alla fine è prevalso un senso di comune responsabilità e di positiva unità che ci porterà ad adottare tutte quelle soluzioni straordinarie ed urgenti che potranno favorire il contrasto nei luoghi di lavoro alla diffusione del virus in ragione delle specificità di ogni singola realtà produttiva e delle situazioni territoriali. La nostra priorità rimane quella di tutelare la salute ed il reddito di tutti i lavoratori italiani”.

Clicca su questo testo oppure sulla miniatura a sinistra per aprire il protocollo e leggere l’intero contenuto del documento firmato dal presidente del Consiglio dei ministri

Agenzia DIRE

www.dire.it

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