Migrazioni, Ocean Viking torna indietro e salva altre 174 persone

Circa 570 persone in un paio di giorni tra naufraghi soccorsi dalle Ong e migranti che hanno raggiunto autonomamente Lampedusa con due diverse imbarcazioni. La Ocean Viking adesso ha 407 naufraghi a bordo ed attende un porto sicuro di sbarco europeo come la Alan Kurdi che ne ha a bordo altri 78

Gommone soccorso da Ocean Viking il 26 gennaio 2020 - Credits SOS Mediterranee / MSF

La nave Ocean Viking, con a bordo 223 alla sera del 25 gennaio, risultato di tre operazioni di soccorso in acque internazionali, aveva già raggiunto Lampedusa quando i radiofax della Centrale di Coordinamento Soccorso Marittimo (MRCC) di Malta avevano allertato tutte le navi in transito di una situazione di pericolo in SAR della Libia. Dalla sua posizione, ad est della maggiore delle Pelagie, la Ocean Viking ha rivolto nuovamente la prua a sud e messo i motori avanti tutta per lanciarsi nella ricerca delle persone avvistate con tanto di coordinate geografiche ed in difficoltà. I dispacci del MRCC di Malta iniziano con “A nome della guardia costiera libica” e si chiudono con “qualsiasi avvistamento deve essere segnalato alla guardia costiera libica”. Per fortuna dei naufraghi, scansati dalle navi della marineria mercantile in zona, a raggiungerli e salvarli è stata la nave delle Organizzazioni non governative SOS Mediterranee e Medici Senza Frontiere.

Le segnalazioni del MRCC maltese erano relative a tre differenti imbarcazioni, due gommoni con circa 80 persone a bordo di ognuno ed una imbarcazione con circa 50 o 60 persone. La Ocean Viking ne ha rintracciate due su tre. Il primo con a bordo 102 persone, nel Mediterraneo centrale in SAR zone di competenza libica, ed il secondo con 82 naufraghi in SAR di competenza maltese. A bordo della nave ci sono adesso 407 persone salvate dal mare nel Mediterraneo centrale. La Ocean Viking sta adesso navigando verso nord, passando nuovamente tra Lampedusa e Malta in attesa di un porto sicuro di sbarco che dovranno concordare le autorità italiane con quelle maltesi. Nel frattempo, l’altra nave Ong, la Alan Kurdi, con 78 naufraghi a bordo, staziona tra l’isola italiana di Linosa (arcipelago delle Pelagie) e Malta in attesa anch’essa di un porto sicuro di sbarco. La nave della Ong tedesca Sea Eye aveva soccorso le persone che ha a bordo in due differenti operazioni SAR salvando prima 62 e poi altri 16 naufraghi.

Le condizioni meteo favorevoli hanno anche visto due imbarcazioni raggiungere autonomamente Lampedusa, una con ingresso in porto in assoluta autonomia e l’altra intercettata in acque territoriali dalla Guardia di Finanza che ha poi richiesto l’inevitabile intervento della Guardia Costiera per mettere in sicurezza i migranti. Erano 52 i migranti approdati in autonomia fronte porto della maggiore delle Pelagie, mentre circa 35 erano giunti fino alle acque territoriali della stessa isola quando le Fiamme Gialle li hanno intercettati. Il bilancio degli ultimi due giorni, tenendo conto delle persone soccorse dalle Ong e quelle giunte a Lampedusa ma in attesa di aggiornamenti su eventuali imbarcazioni fermate dai libici, è quindi di circa 570 migranti che confermano la condizione in Libia e la via di fuga privilegiata – causa forza maggiore – attraverso il Mediterraneo. In Libia, intanto, il “cessate il fuoco” è a tutti gli effetti inesistente e gli scontri più pesanti si stanno registrando in prossimità di Misurata; dove tra l’altro è presente il contingente militare italiano.

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