I Nostri Ragazzi

Il PuntoNave di Vittorio Alessandro

di Vittorio Alessandro

L’altra sera, su questa sponda dall’altra parte della guerra, ho ripetutamente sentito il passaggio di aerei militari, e qui fa meno impressione dell’arrivo dei barconi. Sono alti, invisibili. La guerra, a differenza delle cianfrusaglie dei migranti, appare ordinata, è candida per chi la osserva da lontano, e la Libia – a poche centinaia di miglia da qui – è la palestra su cui stanno cimentando i propri muscoli Russia, Turchia, Emirati Arabi, Egitto, Francia, Germania.

La posizione ecumenica dell’Italia farebbe pensare, più che a una meditata azione diplomatica, al brancichìo di chi non sa che pesci prendere, pure avendo il branco a pochi metri.

E se, come diceva Karl von Clausewitz, la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, figuriamoci cosa succede quando la politica è quasi spenta.

Si prepara, dunque, la partenza anche di un nostro contingente: se ne coglie il segnale quando i governanti, all’improvviso, cominciano a definire i militari di ogni età “i nostri ragazzi”.

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Ammiraglio in congedo, è stato a lungo responsabile della comunicazione della Guardia costiera e del reparto ambientale delle Capitanerie. Ha curato l’informazione istituzionale in occasione delle migrazioni via mare nel 2011 e del sinistro della Costa Concordia nel 2012; ha guidato la missione ambientale italiana Bahar in Libano nel 2006. Dal 2012 al 2017 ha presieduto il Parco Nazionale e l’Area marina protetta delle Cinque Terre. Nel 2014 ha pubblicato “Puntonave” (Mursia editore) e dal 2012 cura l’omonima pagina su Facebook.

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