Truffa nei collegamenti con le isole minori, sequestrati 3 traghetti a Caronte&Tourist

Navi-traghetto inadeguate con barriere architettoniche causa di disagio e pericolo per le persone a mobilità ridotta e spostamenti tra le diverse tratte in modo irregolare per il servizio di continuità territoriale contribuito dalla Regione Siciliana con un appalto da 15,9 milioni di euro. Sequestrate tre navi-traghetto e beni per un ammontare di 3,5 milioni di euro. Denunciati amministratori della compagnia di navigazione

Nave-traghetto Ulisse di Caronte e Tourist

Dalle isole minori le rimostranze per i servizi di collegamento con la Sicilia erano ormai una consuetudine e, malgrado le segnalazioni e l’attività di alcuni sindaci, le cui comunità isolane risultavano più penalizzate di altre, le navi-traghetto per i collegamenti continuavano il loro servizio negli anni. Alcune ormai estremamente datate e con visibili i segni del tempo, ma anche i mancati adeguamenti alle vigenti norme. Ad aggravare la situazione, come ipotizzato dalla Procura della Repubblica di Messina che ha avviato un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, il percepire contributi della Regione Sicilia per la continuità territoriale con le isole minori. Le ipotesi di reato, formulate dalla Procura e convalidate dal giudice per le indagini preliminari, sono di truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falsità ideologica e frode nelle pubbliche forniture ai danni della Regione Siciliana.

Il Tribunale peloritano ha disposto il sequestro di tre navi-traghetto della compagnia di trasporti marittimi Caronte&Tourist – “Pace”, “Caronte” e “Ulisse” – attualmente impiegate nei collegamenti La Maddalena/Palau, Trapani/Isole Egadi e Palermo/Ustica, nonché di somme di denaro, beni mobili ed immobili e quote societarie, fino alla concorrenza di oltre 3,5 milioni di euro. La Caronte&Tourist Isole Minori S.p.A. è stata segnalata per la responsabilità amministrativa derivante da reato ai sensi del d.lgs. n. 231/2001. La Navigazione Generale Italiana (N.G.I.) S.p.A. si era aggiudicata nel 2015 il “lotto II” (Trapani-Isole Egadi) del bando di gara della Regione Siciliana (Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità) per il servizio di collegamento marittimo per cinque anni tra la Sicilia e le sue isole minori. Il valore del “lotto II” era di circa 15,9 milioni di euro, con aggiudicazione, tramite significativo ribasso, a 5,3 milioni di euro.

La Guardia di Finanza ha rilevato molti aspetti delle navi-traghetto in servizio che non corrispondevano ai requisiti indispensabili per l’aggiudicazione dell’appalto, molti dei quali riferibili alle cosiddette barriere architettoniche. Le navi in questione non erano mai state adeguate agli standard di legge imposti in favore delle persone con mobilità ridotta. Per partecipare e aggiudicarsi la gara ciascuno dei concorrenti aveva individuato una nave-traghetto da dedicare esclusivamente alla tratta oggetto del singolo lotto, dotata di stringenti caratteristiche strutturali volte a consentire la navigazione in piena sicurezza anche alle persone a mobilità ridotta. La Navigazione Generale Italiana, ad esempio, aveva designato la nave-traghetto “Pace”. Gli approfondimenti investigativi svolti dal Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo hanno accertato che la nave “Pace” presenta gravi carenze tecniche e strutturali in ragione delle quali non è assolutamente possibile trasportare in sicurezza persone a mobilità ridotta. Rispetto a quanto previsto sia dalla normativa vigente che dal bando che la compagnia si era aggiudicata, la nave-traghetto presentava quindi difformità accertate anche dai competenti organi tecnici nel corso delle periodiche attività ispettive. Difformità che non sono mai state sanate e, conseguentemente, non avrebbero consentito la partecipazione né, soprattutto, l’aggiudicazione della gara alla N.G.I. S.p.A. (ora Caronte & Tourist Isole Minori S.p.A.).

Le indagini hanno consentito inoltre di riscontrare l’avvenuto ricorso a sostituzioni irregolari del traghetto designato per la tratta Trapani/Isole Egadi, non autorizzate preventivamente dalla stazione appaltante, ma, soprattutto, avvenute con ulteriori traghetti (“Caronte” e “Ulisse”) anch’essi carenti dei requisiti previsti per il trasporto delle persone a mobilità ridotta. Ulteriori mirate ispezioni delle navi con l’ausilio di ingegneri navali, nominati consulenti tecnici dall’Autorità Giudiziaria inquirente, hanno definitivamente confermato l’ipotesi investigativa, sgombrando ogni dubbio circa la assoluta inidoneità di tutti e tre i traghetti e sul conseguente concreto rischio (in caso di naufragio, incendio ecc.) per l’incolumità delle suddette persone a mobilità ridotta.

I mezzi navali sequestrati sono stati affidati ad amministratori giudiziari nominati dal giudice per le indagini preliminari, mentre la società armatrice è stata designata custode. L’ammontare delle contribuzioni pubbliche indebitamente percepite nel periodo 2016-2019, quantificato dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo in oltre 3,5 milioni di euro, è stato oggetto di sequestro nei confronti della società e degli indagati. Nell’elenco degli indagati ci sono l’amministratore delegato della Caronte&Tourist Isole Minori S.p.a., responsabile anche in ordine al decreto di sequestro oggi notificato, e tre dirigenti con ruoli amministrativi nella Navigazione Generale Italiana (N.G.I.) S.p.A. e nella Caronte & Tourist.

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