A Lampedusa continuano gli sbarchi a “porto chiuso”

Ieri sera sono arrivati 55 migranti subsahariani e dopo poche ore altri 16 migranti di nazionalità tunisina. Il porto di Lampedusa aperto a chi arriva autonomamente. La Guardia Costiera continua a trasbordare legittimando l’obbligo di soccorso SAR a barche troppo cariche, anche se sotto costa

Guardia Costiera e Guardia di Finanza entrano in porto a Lampedusa con barca al traino e migranti a bordo - 04 luglio 2019

Il porto dell’isola pelagica italiana, inviolabile per le Ong, anche a costo di manovre dissuasive un po’ eccessive che la Guardia di Finanza può eseguire dando seguito agli ordini che arrivano da Roma, è in realtà un colabrodo in cui le barche di migranti continuano ad arrivare. Ieri sera sono intervenute Guardia Costiera e Guardia di Finanza per una barchetta in legno con 55 persone a bordo. Un guscio precario e gremito che ha raggiunto le acque territoriali italiane di Lampedusa e che pertanto è stato fermato dalle autorità che operano in mare e trasbordati per la sicurezza precaria del natante. La Guardia Costiera quindi riconosce, anche a poche miglia da Lampedusa o sotto costa, la necessità di un intervento SAR, con trasbordo e messa in sicurezza dei migranti, che si sovrappone al fermo per immigrazione clandestina dell’intervento di polizia giudiziaria delle Fiamme Gialle.

Sulla barchetta in legno, entrata in porto a Lampedusa intorno alle 20 di ieri, al traino di una motovedetta della Guardia Costiera classe 300, c’erano tra i 55 migranti anche 22 donne ed un bambino. I migranti erano di nazionalità prevalente subsahariana, della Costa d’Avorio, della Guinea e di altre nazioni in enorme difficoltà sociale dell’Africa centroccidentale. Il porto di Lampedusa però non si è chiuso dopo questo arrivo di migranti salpati dalla Libia. Intorno a mezzanotte è stata condotta in porto un’altra barchetta, questa volta di provenienza tunisina. A bordo c’erano in questo caso 16 harragas che hanno tranquillamente bruciato la frontiera e raggiunto l’Italia. Tra essi anche tre donne e quattro bambini. Tutti di nazionalità tunisina. Anche questi ultimi migranti sono stati condotti al centro di primo soccorso ed accoglienza dell’isola, in Contrada Imbriacola, e questa mattina anche gli ultimi arrivati – sia tunisini che subsahariani – si trovavano per le vie del centro abitato alla scoperta dell’isola che fu dell’accoglienza.

Foto: La motovedetta della Guardia di Finanza con una parte dei migranti a bordo si dirige al Molo Favarolo di Lampedusa mentre la Guardia Costiera con gli altri migranti a bordo accosta alla banchina il barchino sul quale navigavano

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