Lampedusa, sbarco autonomo senza disturbare

Un altro sbarco autonomo questa mattina a Lampedusa. Una barca con 16 migranti tunisini è entrata in porto ed ha ormeggiato al Molo Favarolo. A bordo del barchino c’era anche una donna

Il Molo Favarolo con la motovedetta della Guardia di Finanza e le barche dei migranti tunisini sequestrate

di Mauro Seminara

Un barchino con a bordo 16 persone, tra le quali una donna, di nazionalità tunisina, è entrato in porto indisturbato questa mattina a Lampedusa. Per quanto risibile, il piccolo natante di harragas ha raggiunto il porto, ha virato a sinistra ed ha scelto proprio il Molo Favarolo – il cosiddetto “molo degli sbarchi” – in cui ormeggiano le motovedette della Guardia di Finanza per attraccare. Carburante e navigazione risparmiata per le barche delle Fiamme Gialle come per quelle di Carabinieri e Guardia Costiera che si sono ritrovati la barca dei nuovi arrivati già nel posto in cui l’avrebbero dovuta ormeggiare dopo lo sbarco. I migranti, giunti in porto questa mattina, intorno alle otto, sono stati quindi fermati sul molo e da li accompagnati al centro di primo soccorso ed accoglienza di Lampedusa.

Negli ultimi giorni sono arrivate varie barche dalla Tunisia senza che il dispositivo che ottempera all’ordine di “porti chiusi” le intercetti al largo di Lampedusa. Alcuni dei migranti nordafricani, trascorse le prime 48 ore al CPSA dell’isola, come previsto dalla legge, esce – anche se di straforo – per visitare il paese e qualcuno si trattiene anche fino a sera tardi sul sagrato della Parrocchia dove il Forum Lampedusa Solidale continua a trascorrere le notti in segno di solidarietà verso i profughi ancora a bordo della Sea Watch 3. L’isola è però impregnata di tensione, con una parte stabilmente al porto commerciale con lenzuola a terra che recitano i soliti slogan sui porti chiusi e sul parroco che dovrebbe fare soltanto il parroco – invece di manifestare solidarietà cristiana nei confronti degli ultimi – e l’altra che disapprova la posizione intransigente verso 40 persone disperate ed in condizioni ormai di dignità umana revocata.

Ieri sera è stato evacuato un uomo dalla Sea Watch 3, il dodicesimo da quando la nave si è avvicinata all’isola il 13 giugno scorso ma il primo da quando è entrata in acque territoriali. Lo hanno trasferito in barella dopo due settimane sotto il sole cocente che surriscalda il ponte di ferro di una nave come la Sea Watch 3, moralmente distrutto ma accompagnato dal fratello minore: un bambino di soli undici anni abbandonato anch’esso sulla nave dei rinnegati d’Europa. Accadeva alle 23 di ieri. Qualche ora dopo, nell’isola dal porto implacabilmente chiuso, un barchino entrava indisturbato in porto ed ormeggiava proprio accanto alle motovedette della Guardia di Finanza con cui si impedisce alla Sea Watch 3 di attraccare.

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Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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