Il #portochiuso di Lampedusa è un colabrodo, tre barche nelle ultime 12 ore

Questa mattina un barchino con undici migranti ha ormeggiato autonomamente in porto passando davanti a tutti gli attori dei “porti chiusi”. Ieri sera altre due barche sono state intercettate ed i migranti a bordo trasferiti direttamente a Porto Empedocle invece che sbarcate subito al CPSA di Lampedusa

Foto di repertorio

di Mauro Seminara

Mentre tutti gli occhi, e le telecamere, erano puntati sulla Sea Watch 3 con il suo carico di 42 disperati abbandonati a bordo anche dopo l’irruzione in acque territoriali per il dichiarato “stato di necessità”, a Lampedusa arrivavano tre barche con migranti salpati dalla Tunisia. Due sono state intercettate in acque territoriali, a poche miglia dall’isola, e fermate dalla Guardia di Finanza. Per le due imbarcazioni, con a bordo in totale trenta migranti tunisini, è stato disposto uno strano trasferimento immediato senza passare dal centro di primo soccorso ed accoglienza di Lampedusa. Oppure, senza passare davanti le telecamere puntate sulla Sea Watch 3 a cui veniva impedito di sbarcare i suoi 42 profughi. Due barche di harragas che hanno pacificamente raggiunto l’isola in barba alla politica dei “porti chiusi”. Le piccole barche tunisine sono state intercettate in tarda serata e la “crociera” verso il porto destinazione di Porto Empedocle è partita poco dopo la mezzanotte, mentre sulla banchina del molo commerciale di Cavallo Bianco – passaggio obbligato per uscire dal porto di Lampedusa – c’era ancora il piccolo presidio notturno della Lega.

Gli arrivi, davanti la Sea Watch 3 e diretti verso il porto categoricamente chiuso di Lampedusa, non si sono fermati e questa mattina una barchetta tunisina ha compiuto una solenne pernacchia al sistema di controllo e repressione del flusso migratorio verso l’Italia. Il barchino è infatti entrato in porto autonomamente, ha raggiunto la banchina di fronte all’imboccatura, proprio sotto la sede della Capitaneria di Porto, quindi passando davanti la Sea Watch 3 ed anche le motovedette della Guardia di Finanza ormeggiate al Molo Favarolo, ha legato una cima ad una bitta ed i passeggeri sono scesi a terra. Erano 11 tunisini, tra i quali anche una donna e tre bambini. Rintracciati dalle forze dell’ordine sono stati condotti successivamente al centro di primo soccorso ed accoglienza di Contrada Imbriacola per l’identificazione. Nel frattempo, questa mattina, altre due barche stavano navigando verso nord dall’Africa. A bordo una quarantina di migranti per i quali il ministro ha dato ordine che vengano fermati per una “questione di principio”. Adesso l’attesa è concentrata, oltre che sulla Sea Watch 3, anche sui due barchini e sul dettaglio di ordine di fermo, che ovviamente non può essere tradotto in respingimento coatto in alto mare.

Informazioni su Mauro Seminara 705 Articoli
Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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