Donne e bambini a Lampedusa, Viminale cede sui più vulnerabili della Sea Watch 3

Dal Ministero dell’Interno è arrivata l’autorizzazione nel primo pomeriggio e alle 19 la Guardia Costiera ha sbarcato 18 persone dopo un trasbordo a largo con mare agitato. Nessuna autorizzazione alla Sea Watch 3 per entrare in acque territoriali e ripararsi dal mare con tendenza all’aumento del moto ondoso

Foto d'archivio

La notizia arriva nel tardo pomeriggio, mentre come in altre analoghe circostanze si trattava per non separare i nuclei famigliari. Alla fine è stato autorizzato anche lo sbarco dei tre uomini che viaggiavano insieme alle rispettive compagne ed ai loro figli. Alle 19 la motovedetta CP 319 ha fatto ingresso in porto con a bordo l’esito dell’autorizzazione ministeriale allo sbarco. A circa quindici miglia dalla Porta d’Europa di Lampedusa rimane la Sea Watch 3 con a bordo 47 profughi in balìa del mare grosso ed in attesa di ordini che non arrivano. La nave della Ong si muove a due, tre miglia l’ora. Il necessario per governare lo scafo e resistere al moto ondoso. Ma i profughi soccorsi mercoledì non sono omini di mare e il mal di mare lo soffrono, anche parecchio. Nessun Paese dell’Unione europea ha però ancora trovato una soluzione, quindi in plancia il comandante della Sea Watch 3 non ha alcuna rotta da impostare.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*