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Massoni e politici nella città di Matteo Messina Denaro

L’operazione ‘Artemisia’ dei carabinieri del Comando provinciale di Trapani ha portato in carcere dieci persone e ai domiciliari altre 17. In manette l’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto, 56enne di Castelvetrano, e il presidente dell’ente di formazione Anfe (Associazione nazionale famiglie emigrati), il 64enne Paolo Genco. Tra i due ci sarebbe stato uno “stabile accordo corruttivo”. Genco avrebbe infatti garantito “sostegno economico e raccolta di voti” per le candidature di Lo Sciuto: per quest’ultimo, secondo gli investigatori, sarebbe quindi nato un consenso popolare “strettamente connesso alle assunzioni presso l’Anfe. Lo Sciuto, infatti, sarebbe riuscito a ottenere assunzioni e appoggio elettorale, anche finanziario, in cambio di una “intercessione” al fine di “agevolare la concessione dei finanziamenti a favore dell’ente”. In qualità di deputato regionale e componente della commissione Cultura dell’Ars “si prodigava – sostengono gli inquirenti – per l’approvazione di delibere e progetti di leggi regionali a favore dell’Anfe”.

In carcere anche il “commercialista massone” Gaspare Magro, di 53 anni, il 62enne Giuseppe Angileri, il 55enne Isidoro Calcara, il 58enne Salvatore Passanante, il 47enne Salvatore Virgilio, l’ex responsabile del Centro medico legale dell’Inps Rosario Orlando, di 67 anni, e il “massone” Giuseppe Berlino, di 40 anni. Ai domiciliari, oltre all’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio e all’ex sindaco di Castelvetrano Felice Errante, di 55 e 43 anni, sono finiti anche: Maria Luisa Mortillaro (62 anni), Vincenzo Giammarinaro (59 anni), Adelina Barba (48 anni), Sebastiano Genna (68 anni), Giovanna Di Liberto (32 anni), Giuseppe Cammareri (53 anni), Vincenza Daniela Lentini (51 anni), Gaetano Salerno (41 anni), Antonio Di Giorgio (45 anni), Alessio Cammisa (43 anni), Antonietta Barresi (56 anni), Francesco Messina Denaro (57 anni), l’ex vicesindaco di Castelvetrano Vincenzo Chiofalo (64 anni), Tommaso Geraci e Luciano Perricone (64 e 43 anni). Cinque, invece, gli obblighi di dimora, riguardanti: Valentina Li Causi (32 anni), Filippo Daniele Clemente (32 anni), Arturo Corso (61 anni), Gaetano Bacchi e Zina Maria Sadusky Biondo (88 e 48 anni). Misura interdittiva, infine, per Giorgio Saluto, di 61 anni.

In arresto l’ex presidente dell’ARS Cascio

C’è anche l’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio, tra gli arrestati del blitz ‘Artemisia’ portato a termine dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani. Cascio, che è finito ai domiciliari, è accusato di violazione del segreto istruttorio e favoreggiamento nei confronti di un altro ex deputato regionale, Giovanni Lo Sciuto, nativo di Castelvetrano, anche lui ai domiciliari.

Indagato assessore regionale ed ex rettore Università di Palermo

L’assessore all’Istruzione della Regione Siciliana, Roberto Lagalla, è indagato nell’inchiesta della Procura di Trapani che ha portato a 27 arresti. Secondo gli inquirenti Rosario Orlando, ex responsabile del centro medico legale dell’Inps, sarebbe riuscito a corrompere Lagalla “per l’aggiudicazione di una borsa di studio a favore della figlia presso l’Università di Palermo”.

In arresto ex sindaco di Castelvetrano

Un contesto di “profondo condizionamento della corretta amministrazione della cosa pubblica” emerge dall’inchiesta della Procura di Trapani che ha portato all’esecuzione di 27 arresti. Un contesto in cui, secondo gli investigatori, è “estremamente sintomatico” il caso del Comune di Castelvetrano. Qui l’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto, arrestato, e “i suoi sodali” avrebbero “governato” la vita amministrativa della cittadina trapanese tramite l’allora sindaco Felice Errante e vicesindaco Vincenzo Chiofalo. Errante e Chiofalo sono finiti ai domiciliari.

Arresti domiciliari per candidato sindaco di Castelvetrano

Tra gli arrestati nell’inchiesta ‘Artemisia’ su massoneria, corruzione e politica in provincia di Trapani c’è anche uno dei candidati a sindaco di Castelvetrano, Luciano Perricone. Il candidato sindaco, finito ai domiciliari, è sostenuto da quattro liste civiche: pochi giorni fa aveva annunciato la sua candidatura con una lettera ai cittadini di Castelvetrano spiegando che la città “ha bisogno di amministratori capaci, preparati, con curriculum eccellenti e conoscitori delle leggi che regolano la vita pubblica”. Nella lettera anche una promessa: “Nel nome della legalità e dei principi costituzionali ci muoveremo sempre”. Castelvetrano andrà al voto il 28 aprile dopo due anni di commissariamento in seguito allo scioglimento per mafia.

Agenzia DIRE

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