Visioni e divisioni

di Vittorio Alessandro

di Vittorio Alessandro

Gli arrivi dal mare sono radicalmente diminuiti, benché il sindaco di Lampedusa denunci continui sbarchi e il fatto, davvero inquietante, che l’Isola sia scomparsa dalle statistiche del Viminale. Non per questo (e nonostante la fallita promessa di oceaniche restituzioni dei migranti ai paesi di origine) le città sono cambiate. Non è diminuita la povertà degli italiani, non sono cresciute le opportunità di lavoro, non è diminuito il numero di reati, non sono cessati (tutt’altro) gli affari dei trafficanti di poveri. In cambio, è stato lacerato il Paese, facendogli credere che il Canale di Sicilia fosse la causa prima delle nostre difficoltà, quando non è che una delle tante strade percorse dai migranti per raggiungere l’Europa, la via intrapresa dai più disperati. L’Italia di Salvini si accontenti di queste squallide statistiche, dopo aver ridotto al lumicino l’attività di soccorso della Guardia Costiera, additata come una accolita di nemici della Patria, mentre uno sterminio è in corso a poche miglia da questa spiaggia. Gioisca di questo e delle conseguenze (ancora imprevedibili) di aver ridotto il soccorso in mare e la solidarietà umana a politica becera. Che strano, non eravamo noi i materialisti che mettono la politica e gli interessi di parte dappertutto?

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Ammiraglio in congedo, è stato a lungo responsabile della comunicazione della Guardia costiera e del reparto ambientale delle Capitanerie. Ha curato l’informazione istituzionale in occasione delle migrazioni via mare nel 2011 e del sinistro della Costa Concordia nel 2012; ha guidato la missione ambientale italiana Bahar in Libano nel 2006. Dal 2012 al 2017 ha presieduto il Parco Nazionale e l’Area marina protetta delle Cinque Terre. Nel 2014 ha pubblicato “Puntonave” (Mursia editore) e dal 2012 cura l’omonima pagina su Facebook.

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