Report M5S su Autonomia regioni è contro la Lega

M5S: “Regionalizziamo anche il debito nazionale”. Una sorta di "analisi costi-benefici" dell'autonomia rafforzata che alza un muro all'ipotesi di una "secessione dei ricchi". A rischio il Parlamento italiano

Una parte del documento di cui l'Agenzia Dire è entrata in possesso

Una sorta di “analisi costi-benefici” dell’autonomia rafforzata che alza un muro all’ipotesi di una “secessione dei ricchi”. Il Movimento 5 Stelle ha messo a punto un report sulla riforma che va stasera in consiglio dei ministri in cui elenca tutti i punti critici della normativa. L’analisi, di cui l’agenzia Dire è in possesso, è stata messa a disposizione dei parlamentari M5s. Il M5s chiede che sia garantito “il corretto conteggio dei fabbisogni standard, i quali vanno affidati a un organismo già esistente e funzionante, la Commissione tecnica fabbisogni standard, anche per evitare un moltiplicarsi di commissioni e di parametri una volta che il processo di autonomia differenziata sarà intrapreso da altre Regioni”. “Il conteggio dei fabbisogni, per funzionare – si legge nel documento M5s sulle autonomie – si deve basare sulle oggettive esigenze di un territorio e di una popolazione, senza introdurre elementi in contrasto con la Carta costituzionale come l’attribuzione di maggiori fabbisogni dove c’è maggiore gettito fiscale. Altrimenti non si capisce perchè non si proponga altresì di “regionalizzare” anche il debito pubblico italiano, facendolo “pagare” in proporzione alla ricchezza prodotta da ciascuna Regione e alla residenza territoriale dei possessori dei titoli di Stato”.

Report M5S: Non creare cittadini di serie A e serie B

“Il trasferimento di funzioni non può e non deve essere un modo per sbilanciare l’erogazione di servizi essenziali a favore delle regioni più ricche. Insomma, guai alla creazione di un contesto in cui ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B, esito espressamente vietato dalla Costituzione. Su questo bisogna essere molto chiari”. È quanto si legge nel report del M5s sulla riforma dell’autonomia attesa in Cdm. Il Movimento 5 Stelle “ha riconosciuto il valore dell’iniziativa referendaria in Veneto e Lombardia, di fatto mostrando disponibilità a recepire quelle istanze. Questo, però, in un contesto che salvaguardi in modo ferreo principi costituzionalmente garantiti”. Il Movimento è “favorevole a un processo di autonomia soltanto a patto che questo sia solidale e cooperativo”.

A rischio il ruolo del Parlamento

Il ruolo delle Camere è “a rischio”. Il Movimento 5 Stelle “esige che il Parlamento mantenga un ruolo centrale nella valutazione delle legge che recepisce le intese” sull’autonomia “con la possibilità di correggerle se necessario”. È quanto si legge nel report del M5s sulla riforma dell’autonomia attesa in Cdm. “Secondo l’interpretazione accreditata dalle Regioni che chiedono maggiore autonomia, in particolare il Veneto, la legge in questione non sarebbe emendabile dal Parlamento, che potrebbe unicamente dire ‘sì’ o ‘no’ al testo”. Secondo i 5 sarebbe “assurdo” impedire che il Parlamento, ossia l’assemblea rappresentativa di tutti i cittadini, “possa formulare proposte di correzione a una legge che recepisce un’intesa che tocca la vita di tutti”.

Report M5S: Incostituzionale partire da regioni più ricche

Legare i fabbisogni standard, come sostiene il Veneto, alla capacità fiscale dei territori “rischia di far sì che le Regioni più ricche abbiano maggiori trasferimenti a scapito da quelle più povere”. È quanto si legge nel report del M5s sulla riforma dell’autonomia attesa in Cdm.
Su questo punto il Movimento 5 Stelle “non può accettare un calcolo dei fabbisogni standard legati alla capacità fiscale delle Regioni che stanno chiedendo maggiori autonomie. E si badi bene: siamo contrari perché l’esito finale non potrebbe che essere anticostituzionale”, si legge nel report M5s.

Ricorsi a Consulta saranno scontati

“Per un’efficace attuazione dell’autonomia differenziata e per scongiurare ricorsi (scontati) alla Corte costituzionale è fondamentale che tutti gli equilibri previsti dalla Costituzione siano rispettati e in particolare che siano determinati i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) concernenti diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”. È quanto si legge nel report del M5s sulla riforma dell’autonomia attesa in Cdm. “La mancata determinazione dei Lep, infatti, renderebbe impossibile per lo Stato esercitare, come prevede l’art. 120 della Costituzione, quei poteri sostitutivi nei confronti degli enti locali inadempienti, in particolare nel caso di mancato rispetto dei livelli essenziali indicati per l’istruzione, la tutela dell’ambiente, la sicurezza del lavoro”.

Agenzia DIRE

www.dire.it

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