Trema il Mediterraneo, Sisma in Grecia avvertito anche in Italia

Terremoto in Grecia di 6.8 gradi con replica di magnitudo 5.0 avvertita in Italia, a Malta e in Libia. Gravi danni al porto di Zante ma nessun ferito e nessuna vittima. Danneggiato un monastero del XV secolo

In copertina: Lo squarcio che il terremoto ha causato questa notte nel porto dell'isola greca di Zante

L’isola turistica greca di Zante, che si affaccia sul Mar Jonio, nel Peloponneso, è stata colpita questa notte da un terremoto di magnitudo 6.8 gradi avvertito in tutta la parte orientale del Mar Mediterraneo. La scossa ha avuto epicentro al largo dell’isola e non sul territorio. Fortunatamente il sisma non ha causato vittime o feriti gravi. Sette ore più tardi, alle 7:48 ora italiana, una replica di magnitudo 5.0 è stata registrata con lo stesso epicentro. Gravemente danneggiato il porto dell’isola.

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Danni causati dal terremoto nel porto greco di Zante

Due scosse, una cinquantaquattro minuti dopo la mezzanotte, ora italiana, e l’altra alle 07:48 di questa mattina, hanno fatto tremare la costa occidentale del Peloponneso, in Grecia. La prima, quella notturna, è stata avvertita anche in Italia sulla costa pugliese grazie alla sua potente magnitudo, pari a 6.8 gradi sulla scala Richter. Il sisma, rilevato ed elaborato anche dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano, ha avuto ipocentro ad una profondità di dieci chilometri. L’epicentro del potente sisma è stato calcolato nei pressi di Zante, isoletta turistica che si affaccia sul Mar Jonio. Danneggiati, anche gravemente, il porto dell’isola ed un monastero del XV secolo. Nessun danno strutturale grave ad abitazioni e nessun ferito grave sono però stati registrati dalle autorità locali. La scossa, definita di 6.4 gradi dall’istituto di sismologia greco, come da avvertimento dei sismologi, ha visto una replica di assestamento che è giunta sette ore dopo e con una magnitudo di 5.0 gradi secondo l’italiano INGV.

Nei giorni scorsi la superficie terrestre aveva subito colpi di grande entità con una tripletta di terremoti al largo del Canada, in prossimità del confine con gli Stati Uniti. Tre scosse, in rapida sequenza, di magnitudo rispettivamente pari a 6.6, 6.7 e 6.5 gradi. Un violento colpo di assestamento delle grandi faglie oceaniche del Pacifico, cui solitamente seguono contraccolpi sul versante opposto dello stesso Oceano e che tendono a culminare ad una compressione dell’area del Mediterraneo per conseguente movimento tettonico. Le scosse, fortunatamente in mare e non su terra canadese, si sono verificate lunedì 22 tra le 7:39 e le 8:22 del mattino con il fuso orario italiano, quindi la prima scossa è stata registrata alle 22:39 del 21 ottobre secondo orologio e calendario della costa pacifica del Canada. La particolare intensità dei terremoti oceanici al largo del Canada ha causato quella che è una probabile ripercussione nel Mar Mediterraneo orientale di conseguente intensità, tanto che la scossa di magnitudo 6.8 gradi del Peloponneso è stata avvertita in Italia, a Malta ed anche in Libia, oltre ovviamente che sull’intero territorio greco e fino a tutta la Turchia.

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