La tregua siglata sotto l’egida delle Nazioni Unite ha avuto vita breve e la Libia non ha smesso di essere un far west in cui nessuno è al sicuro. Dopo l’undicesimo accordo di tregua tra la milizia che assediava la capitale e le milizie al soldo del Governo di Unità Nazionale, combattenti armati hanno preso d’assalto banche ed altri obiettivi sensibili che il governo di Fayez al-Serraj non ha la forza di proteggere. Questa mattina è stato il turno della National Oil Corporation, la compagnia petrolifera nazionale che controlla anche le quote di esportazione delle compagnie extranazionali. Una incursione negli uffici in cui ha sede la presidenza della NOC ha costretto all’intervento di reparti speciali per mettere in sicurezza i vertici della compagnia di bandiera libica. L’edificio sito a Tripoli è solo sede di uffici e la spedizione aveva evidente intenzione di uccidere o sequestrare. Gli scontri sono andati avanti per ore, ma molto dipendenti della NOC erano già stati uccisi. Sarebbe invece al sicuro il presidente della compagnia, evacuato da una forza speciale non ancora identificata.
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