Stadio della Roma, si dimette il presidente Acea

Lanzalone è coinvolto nell’indagine che ha portato all’arresto di 9 persone nella vicenda riguardante la costruzione dello stadio della AS Roma. Viene indicato come persona molto vicina a Grillo e Casaleggio. Virginia Raggi: “Io non c’entro niente e non c’è un giornale che abbia avuto il coraggio di riportare questa notizia. Oggi partono le querele”

In data odierna l’avvocato Luca Alfredo Lanzalone ha rimesso il mandato di presidente del Consiglio di amministrazione di Acea SpA. Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 21 giugno 2018, assumerà le opportune determinazioni al riguardo. Lo fa sapere Acea in una nota. Lanzalone, uomo molto vicino a Beppe Grillo e Davide Casaleggio, è coinvolto nell’indagine che ha portato all’arresto di 9 persone nella vicenda riguardante la costruzione dello stadio della AS Roma. Secondo quanto ricostruito dai Pm, Lanzalone avrebbe intascato una tangente da 100mila euro, versata dal costruttore Parnasi “per ottenere favori nel mondo 5 stelle”. Prima di collaborare con l’amministrazione capitolina sui dossier Stadio e Acea, azienda di cui era stato nominato presidente dalla sindaca Raggi, Lanzalone aveva lavorato per il sindaco pentastellato di Livorno, Filippo Nogarin, per il salvataggio di Aamps, l’azienda locale dei rifiuti.

Inizieranno domani gli interrogatori di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sui presunti metodi corruttivi utilizzati per la costruzione del nuovo stadio della Roma. L’indagine della Procura di Roma ha portato all’arresto di nove persone tra cui il costruttore Luca Parnasi, il presidente di Acea, Luca Lanzalone, e i consiglieri regionali Michele Civita del PD e Adriano Palozzi di Forza Italia. Oggi i Carabinieri sono tornati nella sede romana del gruppo Parnasi per acquisire nuovi elementi utili alle indagini. Intanto il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha attaccato la stampa: “Io non c’entro niente e non c’è un giornale che abbia avuto il coraggio di riportare questa notizia. Oggi partono le querele”. Il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, ha invece sottolineato che “queste vicende danno forza alla convinzione che è necessario regolamentare il rapporto tra politica e mondo della lobby”.

Agenzia DIRE
www.dire.it

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