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    Categories: Cultura

Peppino Impastato, un libro sul suo impegno e uno pensato per i ragazzi

In copertina: Peppino Impastato durante un reading – courtesy of Casa Memoria

di Roberto Greco

La copertina di “Peppino Impastato, martire civile”

Giovedì 31 maggio, alle ore 18:30, la Feltrinelli di Palermo dedica un intenso pomeriggio alla memoria di Peppino Impastato, nell’anno in cui ricorre il quarantennale della morte, con l’incontro “La mafia uccide, il silenzio pure”. La storia di Peppino – diventata conosciuta ai più per il film di Marco Tullio Giordana “I cento passi” – è straordinaria non solo perché Peppino fu uno dei primi a denunciare le realtà mafiose, ma perché lui stesso proveniva da una famiglia affiliata al crimine ed ebbe il coraggio di ribellarsi. Per questo fu ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, a Cinisi, e fu ucciso nello stesso giorno in cui fu ritrovato il cadavere di Aldo Moro.

La copertina di “Tutti in campo”

Impastato è stato tra i primi a intuire che il potere mafioso è un sistema di violenza militare che le istituzioni statali debbono contrastare, ma non solo: mafia infatti è anche quel codice etico-pedagogico che lui ha infranto col potere delle parole, dell’ironia e esponendosi in prima persone con azioni e proteste.A ricordare e raccontare l’impegno di Impastato saranno Augusto Cavadi, a partire dal suo ultimo libro “Peppino Impastato, martire civile” e Melania Federico e Adriana Sajeva, autrici di “Tutti in campo. E tu, conosci Peppino Impastato”, testo per ragazzi dai 10 anni in su.

Roberto Greco:
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