Salvini: “Spread solito ricatto, ora si cambia. Un leghista al Viminale per rimpatri e espulsioni”

Matteo Salvini in una diretta Facebook fa eco a Luigi Di Maio sulla disponibilità a farsi da parte e se necessario non prendere parte al Consiglio dei ministri del nascente Governo italiano

“Provano a fermarci coi soliti ricatti dello spread che sale, delle Borse che scendono e delle minacce europee. Stavolta si cambia”. Così Matteo Salvini, in una diretta Facebook dove annuncia: “Abbiamo fatto dei bei passi in avanti. Entro oggi dovremmo chiudere col programma”.
“Ve lo ricordate lo spread? Sale lo spread, scendono le borse, preoccupazione a Washington e Berlino. Se nei salottini sono preoccupati – aggiunge Salvini- vuol dire che stiamo facendo qualcosa che è giusto”.
Un passaggio anche sul Financial Times: “Dice che arrivano i barbari a Roma? Meglio barbari che servi, noi non svendiamo nulla: prima gli italiani”.

Matteo Salvini “Un leghista al Viminale per rimpatri ed espulsioni”

Quello dell’immigrazione è “un fronte caldo, siamo a maggio e ricominciano gli sbarchi. Qualcuno dall’Europa minaccia e vuole che l’Italia continui a calare le braghe. La Lega invece vuole una stretta sull’immigrazione clandestina e un ministro della Lega che si occupi di sicurezza e confini sarebbe un garante”. Lo dice Matteo Salvini, in diretta Facebook, dove chiede più “soldi” per “rimpatri ed espulsioni”.
“Se parte un Governo con la Lega all’Interno- spiega Salvini- i 5 miliardi per l’accoglienza vengono quanto meno dimezzati, per mettere un po’ di soldi sul capitolo rimpatri, allontanamenti, espulsioni”.

Matteo Salvini: “Non sarò ostacolo a nascita di questo Governo, pronto a passo di lato”

“Salvini premier? Sarebbe l’onore più grande del mondo. Ma se avessi la certezza, anche non da premier, di fare molte cose utili per voi, mi metto in gioco e se serve faccio un passo di lato”.
Per il leader del Carroccio “Non c’è Superman né l’Uomo ragno, non ci sono i Super pigiamini, c’è una persona normale che andrà al governo se potrà davvero fare le cose. Non vado a fare il ministro per il gusto di farlo. Porto la Lega al governo solo e soltanto se c’è un programma firmato nero su bianco con tempi, costi e modi”. Questo però, continua Salvini, è “il momento della verità: sarebbe folle mollare adesso. Se voi ci siete, io ci sono. Non ci ferma nessuno”.

Agenzia DIRE
www.dire.it

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