Istat, disoccupazione all’11%. Quella giovanile scende ai minimi dal 2012

Aumentano gli occupati, ma nella fascia 15-24 anni. Tra i nuovi occupati ci sono 68mila giovani tra i 15 ed i 34 anni. Esclusi dalla crescita occupazionale i 35-49enni che risultano fuori dai giochi part-time e chiamata

“Il tasso di disoccupazione rimane stabile all’11% mentre quello giovanile scende al 31,7% (-0,9 punti percentuali)”. Lo segnala l’Istat spiegando che “un aspetto di rilievo nell’ultimo mese è la crescita dell’occupazione giovanile (+68 mila occupati 15-34enni”). La crescita tendenziale “si distribuisce per genere e si concentra nei giovanissimi (15-24enni) e soprattutto negli over 50, per effetto sia dell’aumento dell’età pensionabile sia dei fattori demografici”. Dopo i livelli massimi della fine del 2014, la disoccupazione è scesa sui livelli della seconda metà del 2012, ancora 5 punti percentuali sopra al livello pre-crisi. Sensibile il calo dell’inattività, sia maschile sia femminile, che tocca negli ultimi mesi i livelli minimi”.

A marzo 2018 spiega Istat – la stima degli occupati continua a crescere (+0,3% rispetto a febbraio, pari a +62 mila). Il tasso di occupazione si attesta al 58,3% (+0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente). La crescita congiunturale dell’occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. L’aumento maggiore si stima per i giovani 25-34enni (+0,9 punti percentuali). La crescita è dovuta interamente alla componente maschile mentre per le donne, dopo l’aumento dei mesi precedenti, si registra un calo.

Nell’ultimo mese si stima una ripresa degli indipendenti, che recuperano in parte la diminuzione osservata nei primi due mesi dell’anno e, in misura più lieve, dei dipendenti a termine, mentre restano sostanzialmente stabili i permanenti.
A marzo la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,8% (-104 mila). Il calo riguarda entrambi i generi e tutte le classi di età ad eccezione dei 15-24enni. Il tasso di inattività scende al 34,3% (-0,3 punti percentuali rispetto a febbraio).

Nell’arco del primo trimestre 2018 si stima una crescita degli occupati dello 0,1% rispetto al trimestre precedente (+21 mila). L’aumento interessa gli uomini e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Crescono i dipendenti a termine (+66 mila), mentre diminuiscono lievemente i permanenti (-8 mila) e in misura più consistente gli indipendenti (-37 mila). Alla crescita degli occupati nel trimestre si accompagna un lieve aumento dei disoccupati (+0,1%) e un calo degli inattivi (-0,3%, -34 mila). Su base annua continua l’aumento degli occupati (+0,8%, +190 mila). La crescita interessa uomini e donne e riguarda esclusivamente i lavoratori a termine (+323 mila), mentre calano i permanenti (-51 mila) e gli indipendenti (-81 mila). Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+391 mila) e, in misura minore, i 15-34enni (+46 mila) mentre calano i 35-49enni (-246 mila). Nell’arco di un anno diminuiscono sia i disoccupati (-4,0%, -118 mila) sia gli inattivi (-1,1%, -150 mila).

A marzo 2018 si conferma la ripresa dell’occupazione nell’anno in corso, dopo la battuta d’arresto osservata a fine 2017
“Il tasso di disoccupazione giovanile registrato a marzo è il più basso degli ultimi 7 anni secondo l’Istat. L’economia riparte e le polemiche su quanto fatto lasciano il posto ai numeri. La strada verso il futuro del Paese si chiama lavoro, non assistenzialismo”. Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dei ministri, lo scrive su Twitter commentando i dati Istat.

Agenzia DIRE
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