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La mela del “peccato”

Bicchiere d’acqua pronto! Pieno fino all’orlo e destinato ad essere ripetutamente rabboccato per tutta la durata della cena. Era la mia salvezza quando mia madre preparava il pollo con il riso al curry! Il mio curry di bambina era piccantissimo ma ne adoravo il profumo, il miscuglio magico, il colore. Mi dimostravo temeraria (ah, se non fosse stato per l’acqua a spegnere i piccoli incendi linguo/palatali che seguivano ogni boccone…) e non davo cenni di cedimento. La ragione di tanta ostinazione?
Il mio curry di bambina non era solo piccante. Era speciale perché veniva da lontano insieme al mio papà che lo portava a casa con sé da uno dei suoi viaggi orientali.
Quasi 40 anni fa, nell’intima cucina di una casa, in un piccolo paese siciliano, non era comune imbattersi in tanta speziata estraneità. Ricordo vividamente quel pomeriggio in cui feci una scoperta che mi sorprese. Fuori per strada, io e le mie amichette vicine di casa, avevamo allestito un banchetto pieno di tante piccole “cianfrusaglie” da vendere.

Se la piccola Samantha avesse saputo che, dopo “qualche anno”, la Samantha grande le avrebbe appellate così, ci sarebbe rimasta male. Molto, molto male!
Erano infatti le “preziose” bomboniere anni 70 dei matrimoni di tutti i cugini. I cugini erano tanti a quei tempi, erano tanti i matrimoni e troppe le bomboniere. Le nostre mamme, dunque, non ebbero difficoltà a donarcele (la Samantha grande direbbe “disfarsene” ma cercherò di avere un po’ più di rispetto).
Cento, duecento, cinquecento lire, alcune sei cento ma ce n’era una…
Un bouquet in Capodimonte pitturato a mano che non vi dico! La vendevamo mille lire!
Alla fine della fiera, uhm del mercatino, noi bimbe ci ritrovavamo felici con monete tintinnanti in tasca e le nostre mamme con i comó pieni di bomboniere “straniere”.
Ah appunto, torniamo alla scoperta e alla miscela speziata. Quel pomeriggio, mentre ero perfettamente immersa nella parte della venditrice, mia madre mi chiamó dal balcone:
– Samanthaaaaa, chiedi alla signora Finella se ha una mela.

La signora Finella, che non era una donna particolarmente fine ma soltanto il diminuitivo di Serafina, mi accontentó e durante il breve tragitto mi chiesi a cosa mai potesse servire una mela in procinto della cena.
Mi decisi a scoprirlo e restai ad osservare mia madre non facendo mancare un occhio al mio caro street shop.
Sedano, cipolla bianca, patata. Tutto sapientemente tagliato a cubetti.
La mela? Pure. E, tutto insieme, innaffiato da un buonissimo olio extravergine d’oliva (di “casa”), a soffriggere in padella in attesa della polvere magica.
La mela! Non ci avrei mai creduto.
Le mele della piccola Samantha erano grattugiate con lo zucchero, a fette nella torta o da mangiare a morsi come Biancaneve senza cadere in un sonno profondo. Le altre mamme cucinavano pasta al pomodoro, i legumi o la minestra col dado. La mia? Metteva la mela insieme alla cipolla.
Quale meravigliosa, peccaminosa trasgressione! Quella sera cercai, tra un sorso e l’altro d’acqua fresca, di distinguere tra i cubetti tutti ormai piccantemente colorati, la mela dalla patata. Fu impossibile. Fallito con gli occhi, provai con il palato ma era ormai anestetizzato!

Adesso, ogni volta che preparo il pollo al curry, con l’infallibile ricetta della mamma, so già che il risultato non potrà mai eguagliarla.
La mela non è quella della signora Finella, fuori non c’è il banchetto e quel miscuglio magico non torna da un lungo viaggio insieme al mio papà.

Ma, ogni volta, ritorno a quella sera: mi ritrovo ad osservare e scartare piccoli cubetti, a scommettere con gli occhi e fingere di perdere con il palato.
Perché, anche se adesso l’acqua non serve più, è dolce la sensazione di non “capire” vivendo un unico e confuso momento di passato!

Vi scrivo la ricetta. Devo aggiungere che sono molto legata ad essa?
Non credo. Ormai ci conosciamo bene.
Provateci. Provare anche a distinguere la mela dalla patata nel piatto e al palato.
Se ci riuscirete però, vi prego, non ditemelo!

Riso e pollo al curry

Preparazione:

Cuocere il riso in abbondante acqua salata per circa 10-15 minuti.
Nel frattempo tritare finemente la cipolla e tagliare a cubetti il sedano, la patata e la mela. Far rosolare il tutto aggiungendo il curry.
Infarinare il pollo e aggiungerlo alla padella. Saltare per 2 minuti, e infine aggiungete il brodo bollente.
Cuocere fino a cottura, aggiustando di sale e di pepe. Il brodo dovrà ridursi, formando una goduriosa crema. Quando il pollo sarà pronto, spegnere e lasciar riposare.
Scolare il riso, disporlo alla base del piatto, adagiare sopra il pollo con la sua salsa e spolverare con prezzemolo tritato.

Buon appetito!

Samantha Scala:
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