Ezio Tarantelli, 27 marzo 1985

Il professor Tarantelli finisce nel mirino del terrorismo per il suo ruolo di consulente della CISL – uno dei tre sindacati dei lavoratori - nell'accordo tra governo e sindacati sul taglio degli scatti di “scala mobile”, il sistema di indicizzazione della crescita dei salari attuato in Italia nei primi anni ottanta

In copertina: Ezio Tarantelli, ucciso dalle Brigate Rosse il 27 marzo 1985

di Roberto Greco

Ezio Tarantelli aveva appena terminato la sua lezione all’Università La Sapienza di Roma. È il 27 marzo e Roma splende grazie ad una bellissima giornata di sole, anticipo di una primavera che tarda ad arrivare. Tarantelli raggiunge la sua auto, una Citroen, per tornare a casa. Due uomini si avvicinano. Uno dei due gli chiede: ”E’ lei il professor Tarantelli?”. Alla risposta affermativa del professore, l’uomo estrae una mitraglietta Skorpion e gli scarica addosso l’intero caricatore, venti colpi. Tarantelli muore sul colpo. L’uomo, prima di allontanarsi, lascia diversi fogli sotto le spazzole del tergicristallo. Si tratta della rivendicazione: una stella a cinque punte e una sigla, BR. Si tratta di un comunicato di circa settanta pagine, nel quale i terroristi spiegano come “il salario possa essere difeso solo con le armi”. Ancora una vittima e, ancora una volta, un esperto di economia. Chi è Ezio Tarantelli?

Il professor Ezio Tarantelli

Ezio Tarantelli, romano, si era laureato nel 1965 presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Roma. Aveva frequentato corsi avanzati di economia e di metodi quantitativi presso l’Università di Cambridge e presso il MIT, il Massachusetts Institute of Technology. Nel 1966 entrò come funzionario al Servizio Studi della Banca d’Italia, facendo parte del gruppo di progetto del primo modello econometrico dell’economia italiana, curando la parte relativa a “produttività e salari”. In questo periodo, collaborò con Carlo Azeglio Ciampi, che del Servizio Studi della Banca d’Italia era membro attivo, fino ad assumerne la direzione dal 1970 al 1973. Professore incaricato di economia del lavoro presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università Cattolica di Milano dal 1971 al 1975, nel 1973 diventò assistente ordinario di Politica economica e finanziaria nella facoltà di Economia e Commercio di Roma, conservando con la Banca d’Italia un rapporto di collaborazione scientifica in qualità di consulente. Nel 1976 diventa professore straordinario di Politica economica della Facoltà di Scienze Politiche “C. Alfieri” di Firenze e conclude poi la sua carriera accademica come professore ordinario di Economia politica presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università “La Sapienza” di Roma. Il professor Tarantelli, finisce nel mirino del terrorismo per il suo ruolo di consulente della CISL – uno dei tre sindacati dei lavoratori – nell’accordo tra governo e sindacati sul taglio degli scatti di scala mobile, il sistema di indicizzazione della crescita dei salari attuato in Italia nei primi anni ottanta. Tale taglio dei punti di contingenza si proponeva come deterrente dell’inflazione, e prese forma nel cosiddetto decreto di San Valentino, firmato dall’allora presidente del Consiglio Bettino Craxi il 14 febbraio del 1984. Secondo l’analisi di Tarantelli, i salari non avrebbero dovuto inseguire la crescita dei prezzi al consumo ma piuttosto determinarsi a priori, in un confronto tra parti sociali e governo che tenesse conto delle condizioni reali del mercato, fornendo un segnale chiaro sulla loro crescita in un determinato periodo di tempo e finendo per contribuire in modo determinante a ridurre l’attesa di inflazione. Per tanto le Brigate Rosse avevano iniziato già da un anno un’inchiesta interna sulle attività e i movimenti di Tarantelli. Per la sua morte, fu accertato l’esecutore materiale, Antonino Fosso, che fu dapprima assolto in primo grado e successivamente condannato all’ergastolo. Rimane senza nome il secondo componente del commando e fu condannata, come capo della colonna romana che decise e organizzò l’omicidio, a due anni di carcere per apologia di reato, Barbara Balzerani, che aggiunse questa condanna alla sua ricca collezione privata. La mitraglietta Skorpion utlizzata da Fosso per l’omicidio di Tarantelli, fu rivenuta, nel 1988, nel covo brigatista di via Dogali, a Milano. Le analisi dimostrarono che era già stata utilizzata nel 1978 per la strage di Acca Larentia e, nel 1986 sparò all’ex sindaco di Firenze, Lando Conti, e uccise, nel 1988 il senatore Roberto Ruffilli a Forlì.

Ezio Tarantelli era nato a Roma l’11 agosto 1941. È stato docente ed economista. Lasciò la moglie Carole Beebe Tarantelli, e il figlio Luca, che pochi giorni prima aveva compiuto gli anni.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*