Un sisma di 3.3 gradi in provincia di Cosenza ed uno di 3.7 gradi in mare al largo del capoluogo di provincia calabrese. Le attività telluriche tirreniche e calabresi seguono di pochi giorni quelle vulcaniche siciliane
Quaranta minuti dopo la mezzanotte, un terremoto di magnitudo 3.7 gradi è stato registrato al largo di Cosenza, nel Tirreno meridionale. Una scossa che seguiva di poche ore quella di 3.3 gradi che alle 18:32 ha avuto epicentro nel territorio di Parenti, nella provincia cosentina. Il sisma pomeridiano nell’entroterra aveva profondità a 27 chilometri, mentre quello verificatosi dopo la mezzanotte 68 chilometri ad ovest di Cosenza scaturiva da un ipocentro profondo 268 chilometri. Un sussulto dalle viscere della terra in una regione estremamente ricca dal punto di vista vulcanico. L’epicentro, calcolato dalla Sala Sismica dell’INGV a 68 Km da Cosenza e 79 da Lamezia Terme, corrisponde alla corona di fuoco del Marsili. Un ideologico continuo delle Eolie. Nei giorni scorsi si erano verificate anche esplosioni stromboliane sul vulcano da cui il fenomeno prende il nome, Stromboli, e un movimento tellurico di 3.1 gradi con epicentro localizzato in corrispondenza della sommità dell’Etna, in corrispondenza della bocca principale del vulcano attivo più grande d’Europa.
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