Lampedusa, operatori ecologici in stato di agitazione

Gli operatori ecologici di Lampedusa e Linosa attendono ancora il pagamento delle mensilità di gennaio e febbraio. Domani il segretario regionale USB proverà a contattare il sindaco di Lampedusa e Linosa. Probabile uno sciopero dei lavoratori in caso di assenza di garanzie su tempi brevi per gli accrediti

Operatori ecologici di Lampedusa e Linosa di nuovo sul piede di guerra. Stando alle affermazioni degli operatori e del sindacato USB, ai lavoratori dipendenti del raggruppamento temporaneo di imprese ISEDA, SEAP e SEA per i siti di Lampedusa e Linosa mancano i pagamenti delle mensilità di gennaio e febbraio. Dell’accredito degli stipendi, come affermato dal sindacato, ad oggi non si hanno notizie. Tra pochi giorni saranno quindi tre le mensilità non percepite dagli operatori ecologici delle isole Pelagie. Il segretario regionale della sigla sindacale USB, Aldo Mucci, annuncia che domani mattina contatterà telefonicamente il sindaco di Lampedusa e Linosa “per comprendere quali azioni intende adottare verso le RTI”. Nel frattempo il sindacato ha proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori del raggruppamento temporaneo di imprese iscritti all’USB ed impiegati presso i siti di Lampedusa e Linosa. Stato di agitazione che attende solo il riscontro dalle parti, inclusa l’amministrazione comunale delle isole interessate, per indire uno sciopero degli operatori ecologici. “I pagamenti degli stipendi – come recita il comunicato stampa della sigla sindacale USB – arrivano ai lavoratori con ritardi che variano dai due ai cinque mesi, e questo come prassi consolidata e non come caso eccezionale”. Il rapporto tra i lavoratori ed i datori di lavoro – le imprese ISEDA, SEAP e SEA – è ormai da anni scandito dai continui ritardi, dagli stati di agitazione proclamati e dai successivi scioperi dei lavoratori costretti a mesi senza pagamenti delle mensilità previste.

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