George Martin, cinque Beatles sono meglio di quattro

La notte dell’8 marzo 2016, appare un tweet di Ringo Starr: “Il mondo ha perso un uomo davvero grande, per me un secondo padre”. Con queste parole il batterista dei Beatles annuncia la morte di George Martin, definito a pieno titolo il quinto Beatle

In copertina: George Martin nel suo studio agli Abbey Road – Courtesy of Abbey Road Archives

George Henry Martin nasce il 3 gennaio 1926. All’età di sei anni, il suo interesse per la musica viene stimolato dall’acquisto, da parte della famiglia, di un pianoforte. La sua passione crebbe durante il periodo scolastico, quando ebbe la possibilità di assistere a una memorabile performance della BBC Symphony Orchestra diretta da Sir Adrian Boult. Al ritorno dalla seconda guerra mondiale, George Martin, assieme a Dick James e Brian Epstein, utilizzò la Borsa del veterano di guerra – un rimborso in denaro che la Corona Inglese dava ai veterani della seconda guerra mondiale – per iscriversi alla Guildhall School of Music and Drama dove, tra il 1947 e il 1950, studiò pianoforte e oboe, oltre a seguire corsi specifici sulle composizioni di Ravel, Rachmaninov, Cole Porter e Johnny Dankworth. Per coincidenza, la sua insegnante di oboe era Margaret Asher, la madre di Jane Asher, che avrà una relazione con Paul McCartney negli anni ’60.

Sir George Martin (Ph. ANL/REX/Shutterstock)

Nel 1948, George Martin sposò Sheena Chisholm. Ebbero due figli, Alexis e Gregory, ma in seguito divorziarono. Nel giugno del 1966 sposò in seconde nozze Judy Lockhart-Smith dalla quale ebbe altri due figli, Lucy e Giles. Dopo essersi laureato alla Guildhall ha lavorato nel dipartimento di musica classica della BBC, e nel 1950 entrò in EMI come assistente del boss della Parlophone, Oscar Preuss. A quel tempo Parlophone, emanazione della EMI tedesca, era in gran parte considerata un’etichetta discografica di scarsa rilevanza. Quando, nel 1955, Preuss si ritirò, Martin prese il suo posto. I suoi più grandi successi arrivano con dischi comici e di artisti emergenti come Goons, Rolf Harris, Flanders e Swann e con lo spettacolo Beyond the Fringe, con Peter Cook, Dudley Moore, Alan Bennett e Jonathan Miller.

 

Time Beat + Waltz in Orbit – Ray Cathode (George Martin) – 1962

Nel 1962, usando lo pseudonimo di Ray Cathode, Martin pubblicò un singolo di dance elettronica chiamato Time Beat, registrato al BBC Radiophonic Workshop. Desideroso di capitalizzare sulla scena del rock’n’roll nel Regno Unito, iniziò a cercare un gruppo con cui lavorare. Organizzò un incontro con Brian Epstein, che in quel periodo gestiva un gruppo pop che era stato rifiutato dalla maggior parte delle etichette, tra cui la Decca, che si chiamava Beatles. Il 13 febbraio 1962, George Martin ascoltò le registrazioni che la Decca riteneva “poco promettenti”. Rimase particolarmente colpito dalle voci di Lennon e di McCartney, ma non dalla loro musica. George Martin accettò di firmare il contratto solo dopo aver ascoltato il provino della band. Questo avvenne il 6 giugno 1962. Il provino fu prodotto, ad Abbey Road, da Ron Richards con l’ingegnere del suono Norman Smith. Martin non era presente alla sessione ma incontrò la band e ascoltò le registrazioni. I Beatles tornarono ad Abbey Road il 4 settembre con il loro nuovo batterista, Ringo Starr, per la loro prima sessione con George Martin.

George Martin e i Fab Four agli Abbey Road – Courtesy of Paul McCartney Archives

Registrarono How Do You Do It e Love Me Do oltre a una versione più lenta di Please Please Me. Insoddisfatti della batteria di Ringo, Martin fece registrare nuovamente Love Me Do una settimana più tardi con Andy White, batterista turnista dello studio. Quando Il brano raggiunse il diciassettesimo posto nelle classifiche, Martin li riportò in studio per registrare nuovi brani e nuovi successi. Da quel momento in poi, i Fab Four, affrontarono con George il nuovo viaggio attraverso la musica. Mentre nei Beatles crebbero la curiosità musicale e la fiducia in lui , Martin li incoraggiò a sperimentare. Gradualmente le vecchie convenzioni di registrazione furono messe in discussione e, spesso, scartate. Martin è stato l’arrangiatore della band e ha suonato il piano in diversi brani dall’uscita dell’album Please Please Me in poi. Fu sua l’idea di aggiungere un quartetto d’archi a Yesterday e, inoltre, George Martin ha segnato profondamente la costruzione musicale di altre canzoni tra cui Eleanor Rigby e Penny Lane.

La copertina di The Early Works di George Martin, che racchiude 32 brani da lui prodotti per grandi artisti

Ma i matrimoni non possono durare per sempre. Martin comincia a essere richiesto anche da altri artisti, tra i quali Jeff Beck, Tom Jones e Celine Dion, consapevoli del grande lavoro che aveva fatto con i Beatles. Tra indisponibilità, ripicche e delusioni il rapporto tra Martin e la band si chiude. Nel 1996, George Martin fu insignito del titolo di Cavaliere di Sua Maestà, la più alta onorificenza riconosciuta dalla Corona Inglese.

Il suo ultimo grande e ambizioso progetto George Martin lo intraprese nel 2006, con il figlio Giles. Si tratta del remix di alcuni brani dei Beatles realizzati per la joint venture tra Cirque Du Soleil e Apple Corps. Il risultato è stato l’album Love, che contiene estratti da oltre 130 canzoni dei Beatles. Comprende, inoltre, una nuova partitura orchestrale, scritta dallo stesso Martin, per una demo solista di While My Guitar Gently Weep, originariamente registrata da George Harrison nel 1968.

Sir George è morto la notte dell’8 marzo 2016.

 

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